Un altro giovedì di grande cinema con la selezione firmata dall’associazione Zia Lidia Social Club. Oggi in più c’è una bella sorpresa: in streaming troviamo tutte le visioni del Biografilm Festival di Bologna, dal 5 al 15 giugno la rassegna si sposta online.
FUORI ORARIO di Martin Scorsese, Usa 1985 (Grandioso incubo metropolitano, uno dei capolavori di Scorsese. Una discesa negli inferi del vivere quotidiano, beffarda e astratta ma sublime nella sua ineluttabilità. Una delle grandi commedie nere degli anni ’80.)
Ore 22.50, PREMIUM EMOTION
GRAVITY di Alfonso Cuaròn, Usa/GB 2013 (Scritto con Jonas Cuarón, prodotto con David Heyman e montato con Mark Sanger da Cuarón, è il ritratto di una donna che, disperata per la perdita dell’adorata figlioletta, vuole morire, ma poi ritrova la volontà di vivere. Credibile la Bullock, suspense ed effetti speciali di alto livello, in un film semplice eppure complesso.)
ORE 21.15, PREMIUM EMOTION
AMLETO di Carmelo Bene, Italia 1978 (“Basta con i capolavori!” tuonava Artaud. Bisogna compiere attentati alla sacralità del testo, perché la parola, svuotata dal suo replicarsi, finisce col perdere senso. Bene effettua un’operazione chirurgica sul cuore di un classico, l’Amleto di Shakespeare, col fine di toglierlo di scena. Affrontando lo specifico televisivo, trasforma i personaggi del dramma in ombre elettriche su cui incombe l’incubo della dissolvenza a nero definitiva (Film tv). Sembra mostrare continuamente, sulla sua pelle e nella sua intera opera, la nostalgia inconsolabile per quell’incanto illusorio e irreplicabile. Residuo gelosamente custodito di una personale memoria etnica, da uomo salentino, coincidente con “l’infinito abbandono dei martiri, nel Sud del Sud dei santi”.)
Ore 15.45, rai 5
OPERA SENZA AUTORE di Von Donnersmarck, Germania, 2018 (Un film passato inspiegabilmente inosservato ( forse perché troppo lungo? ) E invece, in 188 minuti, il ritmo tiene e attraversa trent’anni di storia tedesca, dalla Germania nazista a quella socialista, da est ad ovest. Ma a ben guardare, tutto questo è sullo sfondo, al centro è Düsseldorf e l’arte dove Joseph Beuyes, brucia in classe i manifesti dei due premier al potere e nega ogni valore al voto. “Solo l’arte resta, è solo lei ci salverà. Se mai qualcosa ci potrà salvare.” A kurt, protagonista e allievo, che ha negli occhi un passato che brucia, una sola raccomandazione: non chiedere mai di mostrargli le sue opere. Dovrà essere solo lui a giudicarle e a capire se valgono. E quando inaspettatamente Beuyes si affaccia per la prima volta all’atelier di Kurt gli dice qualcosa che lo salverà:“questo non sei tu!”. Sono queste parole ad indicare a kurt la strada, quella che libera da strettoie didascaliche e conduce alla verità. Arte come libertà, arte come senso della vita. E diventa così Gerard Richter, l’artista tedesco nato a Dresda nel 1932 a cui il film è liberamente ispirato. Della sua opera nega ogni autobiografismo, un’opera senza autore che si fa universale perché nessuno “distolga lo sguardo”. C’è qualcosa che trattiene chi guarda le sue opere e non è il riferimento alla vita del suo Autore, ma alla realtà e alle sue sfumature. Solo lo spettatore sa cosa c’è dietro quei quadri copiati da fotografie del suo album e dipinti di nebbia. In quelle sfumature c’è la verità, la vita, l’arte. “Quando una cosa è vera è bella” ricordava la zia a Kurt e può trasformare il rumore del clacson in un canto. Quanta potenza visiva rivoluzionaria!)
Ore 20.45, RAI 3
Film sospeso n.78, dalla “videoteca per tutti” dello ZiaLidiaSocialClub
IL POSTINO di Massimo Troisi, Michael Radford, Italia 1994 (Ventisei anni fa ci lasciava Massimo Troisi, dopo aver concluso le riprese del film “Il Postino”. Tratto dal romanzo Il postino di Neruda di Skarmeta. In un paesino del sud Italia giunge il poeta Pablo Neruda. Per il periodo in cui l’artista rimarrà sarà necessario un postino per consegnare la grande mole di lettere che arriveranno. Mario, che non ha nessuna voglia di fare il pescatore, decide di prendere al volo il temporaneo impiego. Piano piano riesce a fare amicizia con il poeta che lo aiuta nel corteggiamento di una bella ragazza e fa da testimone alle loro nozze. Quando Neruda potrà tornare in patria Mario ne soffrirà.“L’ultimo film girato da Troisi prima della prematura morte. E con Ricomincio da tre è il suo migliore. Il regista Michael Radford (Another Time, Another Place, 1984) ha voluto dividere il merito con l’attore italiano. Troisi è riuscito, sulla sua pelle, a trasmettere gli stati d’animo del protagonista. Senza strafare, senza lunghi monologhi. Un atto d’amore verso il cinema. Inevitabilmente commovente.” Tiziano Sossi. Candidato a cinque Oscar, ne ha vinto uno minore)
Il Biografilm, noto festival bolognese, quest’anno mette a disposizione online i film programmati dal 5 al 15 giugno. Sono tutti a fruizione gratuita, disponibili a 24 ore dalla premiere con registrazione della mail e prenotazione perché il numero di visualizzazioni è limitato.
E questo è il link per partecipare da remoto al festival: https://www.mymovies.it/live/biografilm/