I consiglieri di minoranza del Comune di Castel Baronia Matteo Noè Pastore e Angelo Famiglietti chiedono chiarezza sullo sfratto della Pro Loco. “Ci sembra paradossale – si legge nella nota dei consiglieri – tutto questo accanimento verso una associazione del territorio. A Castel Baronia l’attuale amministrazione ha istituito la “Casa Sociale” in una ex-scuola materna. Come minoranza vediamo di buon occhio questa iniziativa anche perché al suo interno sono racchiuse tutte le associazioni del nostro comune alle quali va tutto il nostro appoggio. Tutte tranne una. Alla Pro Loco di Castel Baronia viene intimato lo “sfratto coattivo” e viene assegnata una sede “non idonea” precludendole la possibilità di accedere alla “Casa Sociale”. Consideriamo questo episodio pericoloso e violento per la vita democratica della nostra piccola comunità: sembra una “ghettizzazione sociale” che fa rabbrividire. Con lo scopo di far chiarezza soprattutto nel rispetto della legalità amministrativa protocolleremo una interrogazione all’attuale amministrazione e intanto, affidandoci a un nostro legale di fiducia, abbiamo scritto al Prefetto Rossana Riflesso sulla “realtà dei fatti” convinti che episodi di questo tipo sono da attenzionare per il bene della nostra piccola Comunità.
Nella nota rivolta al Prefetto i consiglieri ricostruiscono la vicenda dello sfratto: “Il Comune di Castel Baronia, con la Delibera di Giunta Comunale n. 63 del 15.11.2024, ha concesso in utilizzo i locali di proprietà comunale – siti in Via A. De Gasperi [ex Scuola Materna] – alle seguenti associazioni: IRPINIA LIFE APS; P.A. GERARDO COLICCHIO; LE DONNE IN ROSA; ARSS ANNA REALE ODV. Ai fini della concessione dei già menzionati locali, il Comune ha concesso de plano le singole autorizzazioni alle associazioni in parola, ma la Delibera de qua non risulta preceduta da alcuna procedura ad evidenza pubblica (ovvero da alcuna manifestazione di interesse ex art. 50 D.lgs. n. 36/2023) finalizzata alla selezione degli operatori sociali interessati. Da questo punto di vista, come chiarito da numerose pronunce della giurisprudenza amministrativa, l’utilizzo degli immobili comunali – da parte di soggetti e/o enti privati -presuppone una procedura ad evidenza pubblica finalizzata alla necessaria predeterminazione dei criteri tecnici di assegnazione (Cfr. su tutte Sent. Tar Sardegna Sez. I n. 30/2023 e Sent. Tar Liguria Sez. I n. 146/2023).
Nel caso di specie, l’assenza di alcuna procedura ad evidenza pubblica finalizzata all’assegnazione dei locali dell’ex Scuola Materna (come da Delibera di Giunta Comunale n. 63 del 15.11.2024) ha sostanzialmente impedito alla Pro Loco di partecipare e di concorrere in condizioni di trasparenza alla concessione in uso dei sopra menzionati locali.
Quindi, alla luce di quanto sopra argomentato, alla Pro Loco non è solo è stato intimato il rilascio dei locali ove svolge la sua attività entro il 31.12.2024 con l’invito rivolto alla stessa di utilizzare dei locali non idonei in alternativa a quelli precedentemente utilizzati, ma l’associazione in parola non ha potuto partecipare all’assegnazione dei locali dell’ex Scuola Materna, in quanto non è stata predisposta alcuna procedura ad evidenza pubblica e/o alcuna manifestazione d’interesse.
Allo stato degli atti, qualora permangano i provvedimenti di cui sopra, la Pro Loco si ritroverà, dopo il 31.12.2024, nell’impossibilità di operare determinando di fatto la paralisi della vita associativa con gli inevitabili riflessi anche sui soggetti che svolgono presso la stessa il servizio civile di cui all’art. 2 del D.lgs. n. 40/2017, che tra l’altro costituisce attuazione degli artt. 52, comma 1, 2 e 4 della Costituzione per i preminenti interessi che tutela nel concreto.
Ebbene, alla luce di quanto sopra argomentato, i Consiglieri Comunali sopra indicati, chiedono al Signor Prefetto presso l’UTG di Avellino, di tutelare i preminenti interessi di natura pubblica realizzati dalla Pro Loco e di invitare il Comune di Castel Baronia alla predisposizione delle soluzioni più opportune finalizzate alla salvaguardia della operatività dell’associazione in parola”