I fondi per il dissesto idrogeologico e per il rifacimento delle reti idriche ci sono, ma tocca ai sindaci presentare progetti validi da finanziare perché «il vecchio sistema dei soldi dati dal Governo per simpatia verso qualcuno, non esiste più». A dirlo è il Ministro per l’Ambiente Sergio Costa a margine del suo tour ad Ariano Irpino.
Prima la visita alla caserma dei Carabinieri accompagnato dal parlamentare Generoso Maraia, poi il sopralluogo a Difesa Grande ed infine l’incontro nell’auditorium comunale di via Tribunali insieme al candidato sindaco Enrico Franza. Un visita che cade a poche ore dall’alluvione che ha messo a dura prova Monteforte Irpino.
«Il dissesto idrogeologico è un’emergenza non solo in Irpinia, ma in tutta Italia. Basti pensare che il 79% della superficie del Paese è fragile proprio a causa del dissesto idrogeologico. Qual è la soluzione? Noi abbiamo stanziato oltre 7 miliardi di euro, al netto dei fondi che arriveranno con il Recovery Plan. Risorse –dice il Ministro- che sono già a disposizione per la prevenzione, capitolo diverso da quello destinato all’emergenza su cui abbiamo investito altre somme. Prevenire è fondamentale, significa arrivare prima delle tragedie. Ma chiedo ai sindaci di fare i progetti. La trafila è chiara: il Comune propone i progetti, la Regione li valida e il Ministero li finanzia. I soldi ci sono e sono a disposizione di tutti ma certo non possiamo regalarli. Ci vogliono programmi seri. Lì dove per esempio un comune dovesse avere difficoltà progettuali, cosa che può capitare perché gli interventi di prevenzione sul dissesto sono materia complicata, il Governo mette a disposizione degli enti locali in maniera assolutamente gratuita, la società in house del Ministero per l’Ambiente, la Sogesid, e i suoi tecnici, ingegneri ambientali di indubbia capacità. Lo facciamo pur di aiutare il territorio e spendere le risorse che abbiamo, che possono creare anche un indotto economico oltre che dare una risposta ai cittadini. Ma devono arrivarmi i progetti sul tavolo. Il vecchio sistema dei finanziamenti dati per simpatia, non esiste più». Poi un passaggio sulla visita all’ex discarica di Difesa Grande: «per il lavoro che facevo precedentemente, molte di queste situazioni le conoscevo già d’altronde ci sono ancora inchieste in corso. Quella ambientale è però una questione di competenza squisitamente regionale e comunale, il Governo interviene dando disponibilità di risorse, cosa che abbiamo fatto per la bonifica della discarica di Ariano per oltre 6 milioni di euro. Soldi che vanno spesi bene anche per tranquillizzare i cittadini con monitoraggi costanti in modo da avere dati scientifici certi». Stesso discorso per l’emergenza idrica che vede Ariano tra le città irpine più colpite: «il Ministero ha finanziato il piano per il rifacimento delle reti idriche con 170 milioni di euro. Anche qui servono progetti. Ecco perché avere un rapporto con un sindaco come Franza, sarà certamente da stimolo per intervenire in modo risolutivo». Quindi l’ultimo appello al voto per Enrico Franza, il candidato sindaco di Ariano sostenuto dal M5S e non solo che domenica e lunedì concorrerà al ballottaggio con lo sfidante di centro destra Marco La Carità. «Franza rappresenta l’anima del Movimento ma anche, al di là dell’assenza del simbolo dalla coalizione, quota parte dell’anima del Pd. Questo vuol dire cercare principalmente i punti che collimano nelle nostre progettualità. E nel programma di Franza mi sembra che ce ne siano molti interessanti e a favore del territorio di Ariano Irpino. La sua elezione- chiosa Costa- sarebbe una bella opportunità per la città».