I Monti di sopra, Parente: così è cambiata la famiglia. Tante le responsabilità dei genitori

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E’ stata l’occasione per una riflessione sulle trasformazioni della famiglia e sulla crisi che vivono oggi le nuove generazioni, spesso abbandonate a loro stesse, la presentazione del romanzo di Carlo Parente “I Monti di sopra”, edito da Scuderi, A confrontarsi alla libreria Mondadori, moderati dal giornalista Marco Grasso, Fiorentino Vecchiarelli, presidente Accademia Dogliosi, l’editrice Giovanna Scuderi e la professoressa e scrittrice lde Rampino. E’ Parente a ripercorrere la storia del protagonista che, a poco, a poco, troverà sè stesso, dall’infanzia in orfanotrofio all’abbraccio con la madre, fino a fare i conti con le proprie ferite. Un itinerario che si snoda tra memorie e colpi di scena.  Paolo, il protagonista, capirà che per la prima volta può provare a decidere della propria vita, senza lasciarsi trasportare dagli eventi. “Una vita in bilico, sul precipizio, nell’attesa di volare. Una vita di solitudine, di scelte sbagliate, o forse di scelte che, a ripensarci, non possono essere considerate tali. Non avevo voluto o non avevo potuto scegliere?” Non ha dubbi l’autore, medico di Benevento in pensione “La mancanza della famiglia segnerà per sempre la vita del protagonista. Senza poter contare sull’affetto dei genitori, nei primi anni di vita, diventa difficile raggiungere un equilibrio emotivo. Si fa fatica ad avere quella forza che consente di superare ostacoli e sofferenze davanti alla quale la vita ci pone. Tanti genitori dimenticano che il benessere dei propri figli è più importante delle competenze da acquisire. Gli adulti hanno smesso di occuparsi dei figli, non sono più educatori mentre è fondamentale per garantire la crescita dei propri figli definire regole e limiti. Troppi genitori non conoscono i propri figli che finiscono con il sentirsi di soli. Oggi, hanno bisogno soprattutto di sentimento e ascolto”. Una riflessione a tutto campo, dai condizionamenti imposti dalla famiglia patriarcale di ieri alla fragilità dei giovani “che deve essere la nostra priorità”



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