I partiti verso le regionali: il rischio (concreto) di sprecare un’altra occasione – IL CIRIACO

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La visita di Matteo Salvini in città segna, di fatto, l’inizio della campagna elettorale che porterà, presumibilmente nella seconda metà di settembre, al voto per l’elezione del Presidente della Regione e al rinnovo del Consiglio. Una campagna elettorale assolutamente anomala perché si svolgerà in piena estate e, soprattutto, sarà decisamente limitata nelle manifestazioni per ragioni di sicurezza sanitaria. Quello che conterà, però, sarà la sostanza ovvero la capacità delle singole forze politiche e delle coalizioni di riuscire a proporre un progetto serio e credibile per il rilancio della regione poi grande del Mezzogiorno. Il confronto tra gli schieramenti sarà ovviamente quasi del tutto assorbito dall’emergenza Covid 19, ma non è detto che questo sia un male, a patto che venga incanalato nel binario giusto. C’è il rischio infatti, ed è piuttosto concreto, che tutto si risolva in un reciproco scambio di accuse che sicuramente farà felice giornalisti e titolisti, ma che non porterà alcun vantaggio alla comunità campana in generale ed irpina nello specifico. I tre mesi che abbiamo alle spalle dovrebbero aver insegnato alla politica che il canovaccio in uso nelle campagne elettorali non basta più e non soltanto perché non ci saranno manifestazioni affollate ma perché ad assistere (forse) alla sfida ci sarà un elettorato duramente provato dalle ripercussioni del Covid 19: disilluso, senza una prospettiva, con un lavoro ed un’attività dal futuro che definire incerto è un eufemismo e che vorrebbe un qualcosa di concreto a un attaccarsi, un qualcosa che vada oltre le pure meritevoli misure del governo nazionale. In sostanza se i protagonisti (più o meno i soliti) che saliranno sul palco intendono recitare il solito copione troveranno una platea che comincerà a fischiare se non addirittura abbandonare la sala. Purtroppo, almeno in questa prima fase, non pare che questa consapevolezza si sia fatta strada. Salvini, ad esempio, verrà in Irpinia per ribadire che Lega è il partito guida della coalizione e deve esprimere la parola decisiva sulla scelta del candidato presidente. Quest’atteggiamento ha già provocato la rottura, per ora, della coalizione in Puglia (dove Salvini ha lanciato il suo candidato in contrapposizione a Fitto di FdI) mentre in Campania tiene ancora in stallo Stefano Caldoro scelto da Forza Italia che non sembra intenzionata a fare passi indietro.   Non c’è ancora il candidato presidente dunque e la strategia del centrodestra per conquistare la guida di Palazzo Santa Lucia per il momento si limita all’invettiva. Dall’altra parte, invece, un candidato ce l’hanno perché nessuno o quasi si sognerebbe adesso di mettere in discussione Vincenzo De Luca ma il Pd campano sta per infilarsi in una surreale discussione sull’allargamento dell’alleanza ai Cinque Stelle (che da tempo hanno detto di no) mentre quello irpino rischia di avvitarsi su se stesso nella kafkiana discussione sul congresso prima o dopo il voto. Anche a sinistra prevale ancora l’attesa di capire con chi andare e chi sostenere e tutto, quindi, sembra essere un incredibile deja-vu che certamente poco si adatta con i tempi che viviamo e con le risposte che la politica è obbligata a dare. Di fronte ai partiti ed ai candidati ci sono le questioni che il Covid ha drammaticamente aperto: la sanità da riformare, il ruolo delle regioni da ridefinire, il tessuto sociale e industriale da ricucire e rilanciare, le zone interne da valorizzare grazie ad investimenti funzionali, l’ambiente da preservare. Un elenco di cose da fare assolutamente incompatibile con i giochini tattici e le astruserie del politichese e che invece richiede determinazione, idee chiare e attaccamento al territorio. Speriamo davvero che questa campagna elettorale non si trasformi nell’ennesima occasione sprecata ma che invece possa costruire la prima vera risposta sul cammino del post emergenza e non aumentare un distanziamento a cui ci siamo tristemente abituati molto prima del Covid: quello tra i cittadini e la politica.



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