La valle dell’Ufita come ultima speranza. I sindaci del comprensorio, abbastanza vasto, e con una popolazione pure numerosa, hanno deciso di mettersi in proprio. E condurre una battaglia per non mettere la parola fine, ma invece trovare una soluzione, a quello che i propri cittadini si aspettano. Visto che” la patata bollente resta sempre in mano a noi- dice il primo cittadino di Bonito, Giuseppe De Pasquale, anche presidente dell’Unione dei Comuni delle Terre dell’Ufita-“, allora ” è oramai tempo di rimboccarsi le maniche- continua Marcantonio Spera, da Grottaminarda-“, o ancora perché” la politica, di destra o di sinistra che sia, doveva pensarci prima. E non lo ha fatto- ha detto al nostro giornale, proprio ieri, il primo cittadino di Ariano Irpino, Enrico Franza”. Ovviamente riferendosi, tutti, in particolare ad un unico problema: quello della Industria Italiana Autobus. Al gruppo si aggiunge chi, come Angelo Lanza, dal Comune di Flumeri, non si fa pregare e sostiene:” Voglio essere lapidario- lo abbiamo sentito, a telefono, in mattinata- la responsabilità è, chiaramente, politica”. Da undici anni, si organizzano viaggi di andata e ritorno per Roma. In via Molise, sede del Mise.” Decine di volte siamo andati- continua il sindaco flumerese- e con rammarico, devo dire, che forse non basta più”. Mentre, intanto, l’onorevole Gianfranco Rotondi, nell’incontro di ieri con le segreterie provinciali del sindacato, ha assicurato che, la pratica IIA, sarà presto sul tavolo del ministro Urso per una convocazione. Niente di nuovo, insomma. Per Lanza sarebbe importante cosa si vuole fare. Perché, appunto, i sindaci” cercheranno di capire quale sia il vero orientamento dell’azienda. Non vogliamo darci assalire sulla malafede”. Hanno chiesto un incontro con l’azienda,” a porte chiuse”, nel quale” ci daranno sapere date utili”. Il sindaco di Flumeri, in piena sintonia con gli altri colleghi della valle dell’Ufita, pensa inoltre che” non conviene a nessuno, come stanno facendo da anni, tenere attaccata la fabbrica, e i lavoratori, attaccati alla bombola dell’ossigeno”. Per cui è opportuno” valutare, oggi, tutte le opportunità a 360 gradi”. E della possibilità del rilevamento da parte della Caetano Bus, azienda portoghese, che dovrebbe sostituire Invitalia, non è convinto:” Quando si presenta dicendo che la metà dei dipendenti deve essere licenziata, insomma, penso non vada proprio bene”. Intanto la questione della Industria Italiana Autobus occuperà i primi giorni della settimana. Infatti domani ci sarà una assemblea delle tute blu e martedì, 7 febbraio, è previsto un sit in di protesta sotto la Prefettura di Avellino. Mentre il prossimo 13 febbraio sarà un giorno ancora più atteso: perché si deciderà la ricapitalizzazione della fabbrica di valle Ufita.”Sono vicino ai lavoratori della Industria Italiana Autobus, legittimamente preoccupati per le difficoltà dell’azienda che rischiano di mettere in pericolo la continuità produttiva e occupazionale. E’ necessario mettere in campo tutte le azioni necessarie per salvaguardare il percorso costruito in questi anni e rilanciare la società. Depositerò nelle prossime ore un’interrogazione al Ministro Urso per sapere quali iniziative urgenti intenda adottare per tutelare i lavoratori e rilanciare l’attività produttiva. È urgente riportare la vertenza al tavolo ministeriale che deve essere prontamente convocato.
Il Sud ha bisogno di essere sostenuto, tutto il contrario di quello che sta facendo il governo. Almeno mostri impegno nel provare a salvare una realtà che genera occupazione. Si metta in campo ogni iniziativa possibile per non arrivare alla morte dello stabilimento”. Così Toni Ricciardi, deputato irpino del PD.
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