Il Battito, il futuro dignitoso di Gaia – Corriere dell’Irpinia

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di Franco Festa

Gaia accarezza Masaniello, il suo cane, che le tiene compagnia ogni giorno, nelle lunghe ore che lei dedica allo studio. Nell’altra stanza c’è sua nonna Anna, pronta ad accorrere a ogni suo sospiro. Il resto della famiglia è al lavoro, ma comunque ogni istante al suo fianco. Ha deciso così, da quando si è diplomata al Liceo: dedicare allo studio la sua vita, all’Università di Salerno. Una facoltà scientifica difficile, faticosa, affrontata con coraggio, senza mai cedere di un passo. 34 esami fatti fino ad oggi, tutti impegnativi, scritto e orale, con voti esaltanti, tra qualche mese la laurea. Ha trascorso la sua vita negli ultimi cinque anni tra le aule e i laboratori dell’università e la sua stanza a casa. Il suo ragazzo è abruzzese, ma ora è in Olanda, a studiare medicina. Stanno insieme da anni, si sono conosciuti al mare, ed è bastato uno sguardo per decidere di condividere tutto. Si ritrovano spesso, lei che vola da lui, lui che vola da lei, videochiamate ogni giorno.

Ma senza mai sottrarre troppo tempo allo studio, questo il patto comune. Sanno di non poter pesare troppo sulle loro famiglie, sanno che devono farcela da soli, vogliono farlo. Sanno anche dove. Non qui. Certe mattine Gaia sfoglia on line il giornale più diffuso in Campania, e sorride amaramente di fronte al mondo di favola che la stampa racconta, di fronte a un Sud diventato all’improvviso, per costoro, il centro del mondo. Sa che non è così, sa che se provasse a spendere qui la sua laurea, che le è costata tanto, riceverebbe frequentemente proposte scandalose, un miraggio già sette, ottocento euro al mese, spesso da malfattori e imbroglioni che hanno studiato al massimo l’abbecedario. Sa che tantissimi suoi amici sono andati via, a cercare lavoro altrove, sa che qui è ormai il deserto, la fine, quasi ventimila giovani in meno negli ultimi dieci anni in Irpinia.

Ma Gaia non si fa travolgere dall’amarezza, non demorde, anche se ogni tanto, di fronte a uno sguardo luccicante di Masaniello, a una parola tenera di di nonna Anna, a un silenzio amorevole dei suoi genitori, ha un attimo di cedimento. Tra pochi mesi, quasi certamente, non sarà più qui, ma altrove, in Olanda, dove il suo impegno nello studio sarà premiato e riconosciuto, dove la sua dignità sarà rispettata, dove potrà costruire una famiglia, un avvenire, un progetto di vita. Almeno lo spera. Lei a queste parole, dignità, rispetto, ci tiene tanto. Per questo ha studiato con impegno, senza fermarsi mai. E continuerà a farlo, se necessario. E certo tornerà ogni tanto, certo che tornerà, oggi è tutto più semplice. C’è silenzio, in casa, stamattina. Masaniello dorme nella sua cuccia, nonna è nella sua stanza. Quest’ultimo esame è di una noia mortale. Gaia prende fiato, si affaccia. Nel verde intorno gli alberi e la terra respirano, in attesa della primavera, musiche e voci consuete arrivano dalle case vicine. Resta lì, qualche attimo, tentando di fissare per sempre quella scena nel cuore.



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