“La ricerca venuta dal futuro” è lo slogan scelto per celebrare i cento anni del CNR dalla sua fondazione (1923-2023), attraverso un percorso alla riscoperta della propria storia, dell’impatto della ricerca scientifica sulla società, delle prospettive e delle sfide che la attendono. Un centenario – come si legge – all’insegna dell’inclusività e della partecipazione, declinato su 10 parole chiave che interrogano la scienza e il futuro del pianeta: patrimonio culturale, scienze della vita, transizione ecologica, transizione digitale, energia pulita, sostenibilità, biodiversità, economia circolare, pace e diplomazia scientifica, one health.
Il CNR venne istituito – dopo un lungo lavoro di preparazione, condotto in gran parte da Vito Volterra – come ente morale il 18 novembre 1923, inizialmente con un ruolo di rappresentanza della comunità scientifica italiana presso l’International Research Council. Il primo statuto attribuiva all’ente la finalità di coordinare e stimolare l’attività nazionale nei differenti settori della ricerca scientifica e delle sue applicazioni, e di fungere da consulente dell’apparato statale per le questioni scientifiche e tecnologiche. Da questi passaggi ha preso il via una percorso che ha attraversato la storia politica, sociale, culturale e della ricerca scientifica italiana. Nel corso del Novecento e fino ai nostri giorni, grazie all’autorevolezza, alla lungimiranza e all’impegno della comunità scientifica, il CNR ha dimostrato la sua centralità e importanza nell’avanzamento delle conoscenze, nello sviluppo di tecnologie, nell’innovazione e nella nascita di nuova impresa.
La cerimonia inaugurale per celebrazioni del centenario del Consiglio Nazionale
delle Ricerche sarà aperta dal saluto del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna
Maria Bernini, cui farà seguito l’incontro: “Scienza e Arte: dialogo in parole e
musica”, con la partecipazione della Presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza e del
violinista Alessandro Quarta, moderato dal giornalista Massimo Sideri. La serata sarà
allietata da brani eseguiti dall’Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani
MUR e arricchita da collegamenti con le basi di ricerca polare, rispettivamente in
Artide e Antartide, e con la nave oceanografica Gaia Blu del Cnr. I festeggiamenti per il centenario prenderanno il via domani, per concludersi l’anno prossimo,con un primo evento organizzato presso la sede centrale di Roma sul tema “Scienza e arte: dialogo in parole e musica”. Quello che sta per iniziare – ha commentato la presidente Maria Chiara Carrozza – sarà un centenario all’insegna dell’inclusività e della partecipazione.
Il CNR ha un ruolo importante e fondamentale nella realizzazione di progetti di ricerca scientifica in molteplici settori: salute dell’uomo e del pianeta, ambiente ed energia, alimentazione ed agricoltura sostenibile, trasporti e sistemi di produzione, ICT, nuovi materiali, sensori ed aerospazio. Ma anche scienze umane e tutela del patrimonio culturale, scienze sociali, bioetica, scienze e tecnologie quantistiche, intelligenza artificiale, tecnologie abilitanti. Un universo dunque quello che ruota intorno al CNR che vanta un patrimonio di risorse umane di circa 8.500 dipendenti operanti su tutto il territorio nazionale, di cui oltre 7000 impegnati in ricerca e attività di supporto alla ricerca. La rete scientifica è costituita da 88 Istituti e da 7 dipartimenti per aree macro-tematiche. Inoltre è il maggior Ente non universitario coinvolto nei dottorati di ricerca degli atenei italiani,per l’alta formazione dei giovani attraverso percorsi di altissimo profilo scientifico.
Post Views:
40