Il Collettivo studentesco irpino si mobilita: un’assemblea antifascista per difendere le libertà

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Il Collettivo studentesco irpino si mobilita per difendere i principi di libertà e giustizia sociale e contrastare “Il preoccupante ritorno del neofascismo e dalla complicità delle istituzioni italiane ed europee in politiche oppressive”.  Di qui l’invito a partecipare ad un’assemblea pubblica in programma il 6 dicembre, alle 18,presso il circolo ARCI “Avionica” ad Avellino, aperta a collettivi, associazioni e chiunque voglia unirsi alla costruzione di una mobilitazione provinciale. L’obiettivo è organizzare una grande manifestazione capace di unire le nostre voci contro il neofascismo, il sionismo e tutte le forme di oppressione che minacciano il nostro futuro. .
“Nella nostra provincia – si legge nella nota del Collettivo Studentesco Irpino – assistiamo all’avanzare di retoriche neofasciste che trovano terreno fertile tra i più giovani, sfruttando la disinformazione e la distorsione della memoria storica. Parallelamente, il governo italiano sta restringendo le libertà individuali con provvedimenti repressivi come il DDL Sicurezza, che punta a criminalizzare il dissenso e a soffocare ogni forma di protesta, contribuendo a normalizzare uno stato di polizia di controllo e di esclusione sociale. Non possiamo restare indifferenti neanche di fronte al dramma del popolo palestinese, oppresso da decenni di violazioni sistematiche dei diritti umani da parte dello Stato di Israele. Gli orrori perpetrati nella Striscia di Gaza, tra bombardamenti indiscriminati, privazioni quotidiane e la distruzione di infrastrutture civili, rappresentano una macchia indelebile per l’intera comunità internazionale. Denunciamo il ruolo del governo italiano, che continua a intrattenere rapporti economici e militari con Israele, rendendosi complice di questo genocidio. Non possiamo accettare che i diritti di tanti vengano calpestati in nome del profitto. Solo attraverso la lotta, la partecipazione e l’azione collettiva possiamo opporci a chi cerca di soffocare la nostra libertà”.



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