Dopo l’addio del colonnello Massimo Cagnazzo, quest’oggi presso l’Arma dei Carabinieri di Avellino si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del suo successore, Luigi Bramati.
Queste le sue parole: “E’ stata abbastanza variegata la mia carriera, ho percorso varie strade ma sono onorato di essere qui, in una bella provincia con una storia ricca. Il mio predecessore ha fatto molto bene, lasciando un ricordo positivo, sono ancora più onorato di essere qui per questo motivo. Quello che ci tenevo a dirvi è che incentrerò la mia azione su quelli che sono i pilastri fondamentali della mia formazione: concentrare la mia attività sul cittadino. La sicurezza si può interpretare in varie maniere. Una volta si parlava di sicurezza percepita, io vorrei sicurezza condivisa, con il cittadino che si sente parte, specie in un periodo di incertezze come questo. Ci sono alcuni concetti come quello del community policing, che prevede che la sicurezza sia un concetto condiviso, con collaborazione tra forze dell’ordine e la cittadinanza. Il cittadino è al centro della nostra attenzione. Tra l’altro l’Irpinia ha un rapporto di collaborazione profonda, specie in situazioni drammatiche, come quella del terremoto del 1980. Quindi mi orienterò in questo senso. Sull’operatività il cittadino è il centro ineludibile della nostra azione: quindi non solo dal punto di vista morale ma anche da quello sostanziale la collaborazione deve esserci. Sarà la squadra a dover centrare gli obiettivi prefissi, non Luigi Bramati, e questo è un altro concetto che voglio portare avanti. la squadra è già affiatata, cercherò di incrementare questo affiatamento e l’efficacia. Una battaglia si può vincere da soli, la guerra si vince insieme. Accanto a me il nuovo comandante della compagnia di Avellino, un giovane ufficiale: Fabio Iapichino. Parlavo di squadra, che non si limita ai carabinieri: c’è un forte spirito di collaborazione tra tutte le forze dell’ordine e di sicurezza del territorio, coordinate dal Prefetto. Intendo inserirmi in quella collaborazione, cercando di portarla avanti“.
Per il colonnello Bramati è una prima volta: “Non mi ero mai ritrovato a capo di un comando provinciale, nonostante le esperienze pregresse mai ho ricoperto un ruolo del genere. Gli ultimi casi in Irpinia? Anzitutto: ho vissuto 3 anni negli USA, lì c’è un sistema diverso, e quindi la mia esperienza lì ha incrementato la consapevolezza dell’efficacia del nostro sistema di sicurezza. La provincia di Avellino non è semplice, anche per le diverse anime che la compongono, questo rende il tutto più complesso. Il fenomeno criminale non è estraneo alla provincia di Avellino, chiaramente. Non ho ancora esperienza sufficiente sul territorio, sicuramente ci impegneremo a respingere qualsiasi tipo di criminalità. E’ una bellissima provincia e cercherò di mantenerla tale“.
La camorra, oggi, è diventata una realtà concreta, tangibile anche a tutti i cittadini che prima la vedevano una cosa lontana: “Il primo passo è la consapevolezza: l’Irpinia non è un’isola, il crimine ci ha insegnato che non esistono limiti fisici, quindi non consideriamo questa terra impermeabile. Dobbiamo essere preparati a prevenire questi fenomeni, e a contrastarli se dovessero palesarsi. Quando mi riferivo prima alla vicinanza al cittadino, uno degli aspetti è la presenza sul territorio: nonostante caratteristiche olografiche difficili, sarà proprio il supporto in loco la parte fondamentale“.
