Il Consiglio ritorna in Aula, per la prima in presenza fioccano le assenze – IL CIRIACO

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Avellino – L’Aula di Palazzo di Città torna a riempirsi per la prima volta dopo l’emergenza Covid mandando in soffitta le sedute in streaming, ma il primo consiglio comunale in presenza è all’insegna delle assenze  e anche delle questioni personali. Tra fisicamente in Aula e altri in collegamento, sono pochi i consiglieri che partecipano alla seduta, soprattutto tra i banchi dell’opposizione che ha fortemente preteso il consiglio in presenza. Ce ne saranno solo cinque: Ettore Iacovacci, Francesco Iandolo, Carmine Montanile, Ferdinando Picariello e Nicola Giordano. Manca anche qualche assessore, come nel caso di Emma Buondonno (Urbanistica) che avrebbe dovuto presentare il terzo punto all’ordine del giorno, ma lascia al collega di Giunta, Antonio Genovese, il compito di difenderlo dagli attacchi di Nicola Giordano: «Dovrebbe rispondere l’assessore e non Genovese, ma non è presente nemmeno in streaming», sottolinea l’esponente di opposizione. E poi emergono anche le questioni personali che vedono protagonista ancora Giordano oltre a Gianluca Gaeta. Il primo accusa la commissione Urbanistica, di cui è presidente Gaeta, di non aver affrontato più vari argomenti, come i project financing compreso quello sullo stadio. Il secondo gli ricorderà: «Avevamo cominciato, poi ho avuto gravi problemi familiari e tu lo sapevi».

La seduta si apre con la richiesta di Francesco Iandolo (App) di un minuto di silenzio per «Franco D’Amato, il 30º operaio morto per malattie contratte a causa dell’esposizione all’amianto nella ex-Isochimica». Ma più che un minuto di silenzio Iandolo sostiene che «il miglior modo per commemorare tutte le vittima sarebbe 1 minuto simbolico di grida. Lo dobbiamo a loro e a quanti quotidianamente continuano a combattere per il processo, il prepensionamento e la bonifica».

Gli argomenti su cui l’Aula viene chiamata a confrontarsi sono abbastanza tecnici come l’approvazione delle aliquote Imu, addizionale Irpef e la monetizzazione di alcune aree di Rampa Santa Maria delle Grazie.

I primi due punti vengono presentati dall’assessore al Bilancio, Vincenzo Cuzzola, che sottolinea come si tratti di riapprovare le aliquote degli anni precedenti in quanto, il Comune, essendo in predissesto non può procedere con una riduzione. Inoltre Cuzzola ricorda come, l’emergenza Covid e tutte le conseguenze a livello normativo, stiano facendo rallentare l’approvazione di bilancio Consuntivo e Previsionale da parte della Giunta. Sull’ultimo documento la cui scadenza era già stata spostata dal 31 marzo al 31 luglio «forti indiscrezioni sostengono che ci sarà un’ulteriore proroga al 30 settembre», annuncia Cuzzola. Uno spostamento che si rende necessario per tutti i Comuni d’Italia che, solo a metà luglio, potranno conoscere gli ulteriori stanziamenti governativi per fronteggiare l’emergenza. «Avremo anche un quadro più chiaro sul gettito fiscale – spiega l’assessore. Solo allora potremo cominciare a ragionare sul Previsionale». Nicola Giordano (Laboratorio Avellino) contesta le decisioni dell’amministrazione e dell’assessore Cuzzola definendolo come «il commissario liquidatore di questa amministrazione». Francesco Iandolo sottolinea che «il vero problema è che non si spiega quali servizi vengano dati ai cittadini in cambio dei sacrifici richiesti».

L’ultimo punto, la monetizzazione di alcune aree di Rampa Santa Maria delle Grazie, crea non pochi problemi tecnici all’amministrazione. Il Comune cederà a privati alcuni suoli definiti «residuali e che hanno perso il loro benchè minimo interesse – spiega l’assessore Antonio Genovese in sostituzione di Emma Buondonno. I privati hanno investito il Tar per vedere concludere questa pratica e il tribunale ci ha diffidati». Dall’opposizione Giordano contesta la procedura della monetizzazione, ma soprattutto solleva un vizio di forma nella pratica arrivata in Aula. «Questa delibera viene definita come una “presa d’atto” del Consiglio – spiega – ma un consiglio deve approvare e decidere, non semplicemente prendere atto di qualcosa già deciso altrove. Inoltre questo è un deliberato che modifica una convenzione che non state portando. Così com’è scritto va modificata la delibera. So che non dovrebbe spiegarlo Genovese, ma l’assessore che, invece, non è venuta e non si è nemmeno collegata». Lo stallo verrà superato con un emendamento presentato ad horas e approvato dalla maggioranza per la modifica formale e la successiva approvazione del deliberato.

IL CASO

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