Il diario segreto di Giulietta, una scelta di coraggio e fede. Si presenta il poemetto di Emanuela Sica

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Una storia diventata simbolo dell’intensità dell’amore, costretta a fare i conti con odio e rivalità. E’ la storia di Romeo e Giulietta a cui è dedicato il volume di Emanuela Sica “Il diario segreto di Giulietta”, Controluna edizioni, impreziosito dalla traduzione in inglese di Antonella Anzalone. Il poemetto di Emanuela Sica apre su Giulia, una figura cristiana, di origine cartaginese, venduta come schiava, la nave che la trasportava si arenerà a Nonza, a Capo Corso, ed è lì che, in odio alla fede, sarà torturata e crocifissa. Nei versi di Emanuela Sica, l’intensità di questa antica storia sembra essere fatta di coraggio, di fede (Io sono già libera servendo Gesù Cristo non potrei mai esserlo se servissi i vostri idoli pagani) e di quell’amore universale che la poetessa dichiara di amare e al quale vuole appartenere. La prefazione è a cura di Antonetta Carrabs e la postfazione a cura di Giuseppe Cerbino. Il poemetto sarà presentato il 17 marzo, alle 17.30, al Museo Irpino. A portare i propri saluti Fiorentino Vecchiarelli, presidente dell’Accademia dei Dogliosi. Interveranno Ilde Rampino, Giuseppina Manganelli e Maria Consiglia Alvino, docenti e scrittrici, Luigi Anzalone, scrittore e filosofo. Nel ruolo di Giulietta Angela Caterina del Teatro d’Europa. Le musiche saranno a cura di Verdiana Leone
“L’ anima s’inchina a due sfere celesti sognanti gemme preziose – scrive Sica – Il cuore dallo sterno rapito. L’ arresa al tuono che saetta nel diapason./Il respiro seguitò a fuoriuscire eppure l’aria non entrava nei polmoni./Mi svuotavo del passato in attesa del presente che mi osservava con insistenza./Bloccata dal dilemma di fuggire o restare /le gambe pietrificate dalla necessaria resistenza di chi vuole rimanere e cadere nelle braccia d’una passione ignota/appena sbocciata e già ramificata nelle vene a cercare dal sangue nutrimento per crescere a dismisura./ Zelante l’attrazione spinse i fili a stringersi nei nodi.



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