Il ricordo di Ersilio Picariello nelle parole di Antonio Polidoro.
La notizie commosse l’intera Irpinia ed ebbe una vasta eco nel Paese.
Ersilio Picariello, ventottenne medico, si spegneva mentre era in servizio nella struttura della Guardia Medica di Villanova del Battista.
Ora che i riflettori si sono accesi sul coraggio dei medici e del personale sanitario impegnato nella lotta alla peste dei giorni nostri, si inizia a collocare una professione nobile e impegnativa nella giusta luce.
Esattamente un anno fa i sogni di un giovane che si distingueva per il sorridente entusiasmo, per una splendida propensione verso i rapporti umani, per tutta una serie di “valori aggiunti” che segnarono uno stile di “essere medico” inteso come “servizio”, si infrangevano in una tragica solitudine.
Quante volte abbiamo pensato che il medico di guardia resta solo nella notte, pronto a correre e soccorrere quando il telefono squilla e che lo stesso possa, al bisogno, non riuscire a chiedere soccorso per se stesso?
Un caso limite? Probabilmente sì, ma il contesto, particolarissimo ed amaro, è di quelli che non lasciano molto spazio per quella “comprensione” del senso della morte con la quale il credente deve pure fare i conti.
Ma come tutte le cose di questo mondo anche momenti così amari cadono presto nel dimenticatoio.
Non è accaduto così con Ersilio, figlio d’arte, primogenito del dottor Gerardo Picariello, brillante Primario all’Ospedale di Sant’Angelo e della signora Olimpia Gaeta, medico di base a Taurasi.
L’attività medica del giovane Ersilio è durata “lo spazio di un mattino” ma un mattino molto particolare, inondato dalla luce di una personalità particolarissima, segnata ed arricchita da una disponibilità spinta fino all’estremo.
Quanto basta (il q.b. della composizione del farmaco) per lasciare un ricordo incisivo e duraturo.
Ad un anno esatto le Amministrazioni di Villanova del Battista, guidata dal sindaco Raffaele Panzetta, e di Taurasi, guidata dal dottor Antonio Tranfaglia hanno voluto far memoria attraverso iniziative destinate a perpetuare nel tempo una giovane figura di professionista a misura d’uomo.
Villanova ha realizzato una stele in pietra di Fontanarosa, realizzata con sicuro gusto estetico che porta inciso il nome e le due date che segnano un percorso terreno troppo breve.
A Taurasi è stato realizzata una pubblicazione che delinea la coordinate di una breve ,seppur estremamente significativa e, esistenza.
Tra l’altro l’elegante opuscolo si arricchisce della partitura di un magnifico brano cameristico, dedicato al giovanissimo medico, della compositrice irpina Carmina Rinaldi.
Particolarmente intensa e commovente la testimonianza del professor Froncillo, padrino di Ersilio, che delinea con felici tratti, lo “spirito” di una ragazzo che aveva visto crescere giorno dopo giorno.
“ Lo incontravi e, immancabilmente generoso di sorrisi contagiosi, ti faceva capire l’affetto di cui era capace…..”
Lo scoprimento della stele si è tenuto in un momento di restrizioni e controlli eppure un folto stuolo di amici non ha voluto mancare. Il parroco Don Tonino Biondi ha benedetto la stele, un “segno” di riconoscenza, un tentativo di affidare alla durezza della pietra una memoria da custodire gelosamente insieme ai momenti che hanno segnato la sua testimonianza professionale, come quello, straordinariamente toccante e al tempo stesso, rivelatore più che un fiume di parole, di una finezza interiore singolarissima, raccontato da un anziano del paese.
Ersilio lo aveva visitato, quella terribile sera, col consueto scrupolo, immancabilmente arricchito dal sorriso rassicurante che lo distingueva, e aveva tanto insistito per accompagnarlo a casa in macchina……
Occorre aggiungere altro?