Il futuro di Avellino dopo il Previsionale: si parte da Tunnel e manutenzioni – IL CIRIACO

0
235


Le approvazioni del Documento Unico di Programmazione e del Previsionale segnano l’avvio reale dell’amministrazione Festa. Come hanno più volte ribadito sindaco e maggioranza: finora l’amministrazione ha gestito l’ente con in pochi soldi a disposizione e tra mille difficoltà. Ogni discorso sulle prospettive di sviluppo e crescita di Avellino veniva rinviato all’indomani dell’approvazione del Previsionale. Il giorno è ormai arrivato e, da questo momento in poi, l’amministrazione non avrà più scuse. Il bilancio, per ammissione del sindaco, garantirà fondi e possibilità di azione, tutto quello che sarebbe mancato finora. Ma probabilmente si potrà investire solo sulle manutenzioni, che non è cosa da poco.

Poche settimane fa, il primo cittadino, nella sua consueta diretta facebook aveva indicato in settembre il mese della svolta per alcune opere. In realtà il passare dei giorni ha fatto già slittare molti piani. La Piscina comunale non riaprirà a breve, ci sono ancora troppi ostacoli burocratici. Si era parlato di bike sharing e di affidamento in gestione del servizio, ma così come è inteso al momento sarebbe inutile. In città ci sono solo due postazioni, via De Conciilis e Viale Italia. In pratica solo chi abita in quelle zone può usufruirne, il resto della città è tagliato fuori. Se veramente si vuole creare una rete di mobilità alternativa, sarà necessario installare molte altre postazioni. Altrimenti, così com’è allo stato attuale, è anche inutile investire in una sua futura gestione.

Uno dei primi risultati concreti a cui dovrà portare l’approvazione del Bilancio è il completamento del Tunnel. Approvato il Previsionale, potrà essere messo a gara l’ultimo lotto. Difficilmente, però, si arriverà a quel regalo sotto l’albero annunciato dal primo cittadino. Tra pubblicazione del bando, che dovrebbe avvenire sul Mepa, ed esecuzione dell’intervento, i tempi stimati ammontano a quattro mesi. Ma al termine dei lavori bisognerà mettere in preventivo i collaudi vari, le autorizzazioni e tutto quell’iter burocratico che serve ad aprire un’opera del genere. Insomma, a meno ché, la ditta a cui verrà affidato l’intervento non concluda il lavoro anzitempo, per il Tunnel se ne parlerà il prossimo anno.

Sempre l’approvazione del previsionale porterà a un importante intervento di manutenzione di strade, verde pubblico, giardini. Anche in questo caso più volte annunciato da amministrazione e consiglieri di maggioranza. Adesso la città si aspetta questi interventi.

Le attenzioni sul Previsionale sono state alte, ma gli investimenti sul futuro di Avellino sono in buona parte legati alle entrate straordinarie, principalmente  recupero dell’evasione e alienazione dei beni comunali. Su quest’ultimo fronte si registrano alcune perplessità che riguardano le strutture più appetibili: Patria e Lavoro e Casa Comunale. «La struttura rappresenta un lascito e non può essere venduta», ha tuonato Dino Preziosi in Aula a proposito dell’ex Asilo, ricordando l’esistenza di un parere dell’avvocatura del Comune di qualche anno fa. Se confermato tutto ciò, l’ente non potrà incassare i 450 mila euro previsti dalla sua cessione.

E poi c’è la vendita di una parte della Casa Comunale, il pezzo forte nell’elenco dei beni alienabili per una cifra di circa 5 milioni di euro. Ad interessarsi al suo acquisto ci pensò la Guardia di Finanza, ma l’operazione non è semplice. La cessione di una parte della Casa Comunale è dettata dalla decisione del sindaco di riportare il Comune nella sua sede storica di Palazzo De Peruta, e questo darà vita a un gioco ad incastri. Nell’ex Municipio ci sono gli uffici del Giudice di Pace che andrebbero spostati a Caserma Litto, di proprietà della Provincia. Qui, a sua volta, sono presenti gli uffici provinciale dell’area urbanistica con la cartografia, lo sportello “Antenna Europa”, la sede della Fondazione Irpinia, l’Ente Provinciale per il turismo, gli uffici dell’Ambito Territoriale Caccia e, a breve, anche la Centrale Unica di Committenza. La Provincia, quindi, prima di consegnare Caserma Litto al Giudice di Pace, dovrà individuare altre sedi per ospitare questi uffici, predisporre gli atti necessari ed avviare le operazioni di trasloco. Solo dopo potrà avvenire il trasferimento del Giudice di Pace che, a quel punto lascerebbe libero Palazzo de Peruta, ma l’ex Municipio avrebbe bisogno di lavori di adeguamento per ospitare il Comune, compreso la sala consiliare.

L’operazione non è impossibile, d’altronde Festa e Biancardi hanno già ampiamente discusso sulla disponibilità della Provincia a liberare Caserma Litto, ma il gioco ad incastri immaginato per trasferire il Comune richiederà tempo. Ne consegue che, anche la vendita di una parte di Palazzo di Città non avverrà a breve.

Ed è un problema di non poco conto perché il Previsionale si basa anche e soprattutto sull’alienazione dei beni e, senza la vendita delle due proprietà citate, la perdita sarebbe di quasi 6 milioni di euro. I due beni in questione, inoltre, rappresentato quelli più vendibili perché, il maxi piano complessivo da 35 milioni di euro in totale, comprende proprietà invendute da sempre, ma anche un mega lotto di 270 alloggi comunali che potrebbe fruttare fino a 8 milioni di euro. L’incasso, però, è vincolato per legge alla manutenzione delle case popolari.

Il vero cuore del bilancio di previsione 2020-2022, almeno per il primo anno, sarà proprio la manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, case popolari, verde pubblico. Su questo si concentrerà l’amministrazione anche perché, finchè non entreranno soldi importanti dal recupero dell’evasione e dall’alienazione dei beni (ma come abbiamo visto sarà un’impresa difficile) l’ente di Piazza del Popolo non potrà concentrarsi su ulteriori investimenti. In Aula è stato il capogruppo di “Viva la Libertà”, Diego Guerriero, a ribadire l’importanza di un intervento forte sulla manutenzione della città: «Dobbiamo restituire normalità ad Avellino. Questa la vera scommessa».

E anche sul piano delle opere pubbliche bisognerà attendere. Tolto il Tunnel e la bretella di Piazza Castello, la cui ultimazione è prevista per ottobre, il resto aspetterà. Il nuovo campus della Dante Alighieri ancora non ha ottenuto i finanziamenti dalla Regione, il rifacimento della tendostruttura al Campo Coni attende il responso dalle Universiadi, le altre strutture sportive previste, come il campo di Borgo Ferrovia, hanno un progetto, ma non i fondi. Questo giusto per citarne qualcuna. Le uniche opere che potranno essere messe in cantiere sono quelle legate ai Pics, il progetto da 18 milioni di euro che nasce con l’amministrazione Foti, attraversa quella a 5 Stelle, passa per il commissario Priolo e arriva alla Giunta Festa che avrà l’onere di mettere in cantiere tante opere, alcune già partite come il bando per il commercio o la riqualificazione del Palazzotto. Resta da capire il futuro della Dogana, anch’esso inserito nei Pics per 4,5 milioni di euro, ma ancora nella sua fase embrionale. E senza archistar.



Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here