Un premio intitolato alla memoria della giovane regista Chiara Rigione, prematuramente scomparsa. Sarà consegnato il 10 dicembre, al Partenio, nell’ambito del festival Laceno d’oro. “Voleva che il cinema fosse per tutti e di tutti- si legge nella nota degli organizzatori del festival. Per questo è stato bellissimo che le strade di Chiara Rigione e del Laceno d’oro si siano incrociate. Per questo a lei intitoliamo il premio 2023 della sezione ‘Spazio Campania’ della quale è stata giurata. E’ stato un onore per noi del Festival Laceno d’oro condividere un tratto di strada con lei”
Insieme al regista e fotografo Michele Salvezza, Chiara Rigione era tra le animatrici dello spazio culturale “Labus”, luogo di promozione e diffusione della cultura cinematografica attraverso laboratori didattici, proiezioni ed eventi. Nel 2015 la sfida dell’associazione cinematografica Kinetta con cui portava avanti la sua idea di cinema attenta all’uomo e alle relazioni. Aveva studiato montaggio e post-produzione video, poi erano arrivate le esperienze come assistente ai cortometraggi “OvoSolo” (2013), “YouBorn” (2014), selezionato al Bogotà Short Film Festival, e “Gioventù Ribelle” (2015). Nel 2014 la partecipazione alla realizzazione dell’installazione video e performativa “Fantasmagorie” per Textures Collettiva Contemporanea.
Nel 2013 e nel 2015 era stata tra le protagoniste del progetto Zirma Cine Lab, con laboratori di fotografia su pellicola e filmaking. Nel 2015 aveva realizzato insieme a Michele Salvezza il documentario “Acte Utile”, in collaborazione con l’Associazione a tutela dei diritti dei sofferenti psichici La Clessidra. Poi era stata la volta del progetto LIMITI, finanziato nell’ambito del piano azione coesione “Giovani no profit” della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, realizzando il montaggio del docufilm “Fine Pena, il futuro oltre le sbarre” (2016). Tra le sue creature più belle il laboratorio di educazione all’immagine Labus in Fabula per bambini dai 4 anni in su, era nato così il cortometraggio “Il cinema è un’invenzione per l’avvenire” (2016). Nel 2018 il suo progetto di documentario tratto da materiale d’archivio intitolato “Domani chissà, forse” era stato selezionato tra i dieci finalisti del Premio Zavattini Unarchive 2018/19 promosso da AAMOD e Istituto Luce Cinecittà. Nel 2019, il progetto, risultato tra i vincitori del premio, era stato prodotto, realizzato e presentato in concorso al “Filmmaker Festival” di Milano. Tra i suoi ultimi lavori il film “DentrOrsa”, selezionato per il premio Rai Cinema Channel al Festival Internazionale della Cinematografia Sociale Tulipani di Seta Nera. Nel 2020 aveva partecipato all’ideazione e alla realizzazione del progetto di film collettivo “I Racconti del Balcone“, prodotto da Kinetta e suddiviso in 23 capitoli, alcuni dei quali selezionati in festival di cinema e videoarte in Italia, Australia e Cile. Sempre nel 2020 ha realizzato il cortometraggio “Orfani del sonno”, presentato in anteprima da Collettiva.it e successivamente al Laceno d’oro e al festival Sguardi sul reale – Abbecedario del reale di Arezzo.
E sempre il 10 dicembre il festival si concluderà con la Cerimonia di premiazione dei vincitori dei tre concorsi internazionali: “Laceno d’Oro 48”, “Gli occhi sulla città” e “Spazio Campania”. Quest’ultimo premio, da quest’anno, sarà dedicato alla giovane regista prematuramente scomparsa Chiara Rigione.
Sono 10 i film in gara per il premio “Laceno d’Oro 48”, riservato ai lungometraggi di finzione o di ‘cinema del reale’ e ai documentari, tra cui ben sei anteprime nazionali: Cidade Rabat di Susana Nobre (Francia e Portogallo); At Night, The Red Sky di Ali Razi (Iran e Francia); A Batalha da Rua Maria Antônia di Vera Egito (Brasile); Samsara di Lois Patiño (Spagna); Facing Darkness di Jean-Gabriel Périot (Francia, Svizzera, Bosnia-Erzegovina); Whispering Mountains di Jagath Manuwarna (Sri Lanka). In giuria la direttrice artistica del Festival Internazionale del Cinema di La Roche-sur-Yon e regista Charlotte Serrand, il critico cinematografico Daniele Dottorini e il regista Alessandro Comodin.
In lizza per “Gli occhi sulla città” 25 cortometraggi sui temi degli spazi urbani, dell’ambiente e del paesaggio, tra i quali l’anteprima mondiale Wundermediterraneankammer di Carlo Michele Schirinzi (Italia). A decretare il vincitore tra le opere in concorso il regista Gianluca Matarrese, il direttore artistico del Sicilia Queer filmfest Andrea Inzerillo e la regista Salka Tiziana.
Sono 11, invece, le opere per “Spazio Campania”, la sezione dedicata alle produzioni realizzate sul territorio campano, che saranno giudicate dal critico cinematografico Domenico Saracino, dalla programmer e regista Adelaide De Fino, dal regista Elio Di Pace.
Intanto, domani, il festival prosegue con il concorso “Gli occhi sulla città”, alle 16 al Partenio. Si prosegue con la proiezione, alle 17.45, de “L’estate di Giacomo”, alle 18 “Flegrea. Un futuro per Bagnoli” di Stefano Romano, alle 19,45 “Here” di Bas Devos, alle 20.45 si prosegue con “El Paraiso” di Enrico Maria Artale. Alle 21.15 “Mishima. A life in four chapters” di Paul Schrader. Grande scrittore del dopoguerra considerato a lungo tra i papabili Nobel, Mishima era però anche un fanatico tradizionalista che aveva fondato una setta militare consacrata alla restaurazione dell’autorità imperiale. I
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