Il liceo Mancini adotta la Casina del Principe. L’omaggio a Montefusco: la città di Avellino gli dedichi uno spazio pubblico

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“La città di Avellino dedichi uno spazio pubblico ad Armando Montefusco“. E’ l’appello lanciato dallo scrittore Franco Festa in occasione della serata conclusiva del progetto “Adotta un monumento” promosso dal liceo scientifico Mancini e dedicato questa volta alla Casina del Principe. Festa ricorda come “solo un anno fa eravamo insieme nello spazio antistante la Dogana a parlare del futuro del monumento insieme a voi studenti. Armando ha restituito alla città la sua bellezza, la sua storia, sempre pronto a mettere a disposizione degli altri le sue scoperte. Le sue opere dedicate alla memoria di Avellino e dell’Irpinia saranno ripubblicate dal Corriere dell’Irpinia e stiamo lavorano a un sito dove sia possibile consultare i suoi video sulla storia della città realizzati insieme a Geppino Del Sorbo”. Proprio alla Casina del Principe Montefusco aveva guidato gli studenti del Mancini in una delle sue ultime lezioni, sempre disponibile quando il liceo lo chiamava e non è un caso che gli studi sulla storia del monumento siano partiti proprio dalle ricerche di Montefusco. Ecco perchè vogliamo lanciare insieme al Corriere la proposta di intitolare a MOntefisco uno spazio pubblico cittadino”.

E’ la dirigente scolastica Paolo Gianfelice a ribadire come “L’obiettivo di ‘Adotta un monumento” è quello di promuovere una nuova consapevolezza del valore dei beni culturali come emergenze monumentali e manufatti antropologici, radicati nel tessuto culturale e sociale di una comunità, segno forte della sua identità”. E’ quindi il sindaco Gianluca Festa a ringraziare gli studenti del liceo per il loro impegno per costruire una città migliore, ricordando il legame forte con questa scuola, di cui è stato allievo. Sottolinea la volontà dell’amministrazione comunale di puntare sulla valorizzazione del patrimonio artistico, proprio a partire dagli spazi della Casina del Principe, come testimonia il successo dei percorsi dedicati ad Avellino sotterranea.

Quindi sono il professore Giovanni Multari dell’Università Federico II di Napoli e il professore Luigi Raia a dialogare con gli studenti sul tema del paesaggio “E’ chiaro che non c’è altra strada che quella di salvaguardare il patrimonio storico-artistico. Dobbiamo finirla con quel modello di sviluppo che ci vuole semplici consumatori. E ribadisce come l’unico materiale per costruir futuro è l’esistente”. Chiarisce come “un progetto per essere adeguato debba essere uno spazio in cui si riconoscono tante generazioni, non si può parlare di progetti che definiscono la propria storia in modo deciso. Anche i luoghi devono adattarsi alle condizioni che cambiano, abbiamo bisogno di progetti che possan essere governati nel tempo, in un continuo divenire”

Raia parla della ricchezza rappresentata dal territorio, come testimonia uno spazio come questo, capace di accogliere attività molteplici, un vero esempio di paesaggio

Sono, poi, gli alunni ad essere protagonisti tra versi, racconto e musica, dal laboratorio creativo coordinato dal professore Nicola Di Costanzo agli Scatti Rubati con il coordinamento della professoressa Beatrice Montanile, dall’Adattamento della commedia di Shakespeare “Sogno di una notte di mezza estate” sotto la supervisione dei docenti Susy Capolupo e Luigi Raia alle Sentinelle del paesaggio, con gli alunni chiamati a ripercorrere la storia del Casino del Principe, ai Fugaci baci del tempo con il coordinamento della professoressa Mara Lo Russo al laboratorio Mancini teach, con il coordinamento della professoressa Lucrezia Vitale. Protagonista anche il Coro del Mancini, con il coordinamento  della professoressa Tiziana Caterina.


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