Avellino – «Il Governo Conte ha confermato quanto dico da giorni: un lockdown sarebbe stato ingiustificabile in Campania». Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, accoglie di buon grado la decisione del Governo di dichiarare la regione “zona gialla” e non arancione come si diceva o rossa come auspicava De Luca. «Lo ha fatto tramite un algoritmo che prende in considerazione i dati reali del contagio», sottolinea Festa prima di annunciare la pubblicazione dell’avviso per reperire strutture ricettive in cui ospitare i pazienti positivi, così come il Comune procederà ad acquistare i tamponi rapidi per affiancare l’Asl nello screening della popolazione avellinese.
«Il Governo Conte di fatto ha dato ragione a quella che da giorni è la mia posizione – spiega Festa. Ho sempre rivendicato l’ottimo comportamento della mia comunità rispetto al contrasto al Covid e i numeri confermano che siamo ben al di sotto di quanto avviene in Campania. Direi che era poco giustificato un lockdown e oggi possiamo confermarlo. Finalmente abbiamo dati inconfutabili che vengono forniti dal Governo sulla scorta di quelli regionali e l’algoritmo dice che siamo zona gialla. Ora dobbiamo continuare su questa retta via, sicuramente la mia comunità lo farà». Appurato che la situazione in Campania non è così drammatica come in altre regioni d’Italia, Festa rilancia la sua proposta: «Riaprire in breve tempo le scuole. È impensabile che i bimbi, fino alle scuole medie, stiano ancora a seguire le lezioni davanti al computer. Non si può più accettare. Già sono circondati da tablet, cellulari e console varie, serve che recuperino un rapporto sociale e umano con il compagno di banco e con l’insegnante. Non possiamo far crescere i nostri figli davanti a un teleschermo».
Il sindaco, che in occasione della donazione di 5 mila mascherine da parte dell’Asi, ha parlato di unità sociale, lancia un appello alla sua comunità: «Abbiamo dato grande prova di solidarietà nella prima fase, quella più acuta tra febbraio e maggio, ci apprestiamo ad affrontare un altro periodo complicato – sottolinea. Con il virus dobbiamo conviverci. Il lockdown non risolve il problema, fa abbassare i casi per un mese, poi si riapre e ricominciano ad aumentare. Meglio attrezzarsi come hanno fatto attività commerciali e scuole. Serve un atteggiamento responsabile da parte di tutti, rigore ma non terrore. Intanto come Comune siamo pronti ad impegnare i fondi del piano di zona per aiutare chi sta in difficoltà, ma è importante anche che dia una mano chi può farlo». Oltre a contributi economici, ma servirà il via libera dalla Regione, il Comune metterà in campo iniziative di propria volontà, come la ricerca di strutture ricettive per i pazienti Covid. «Il 90% dei positivi, oggi, viene seguito a casa. Per evitare mini-cluster nelle famiglie abbiamo pubblicato un avviso per reperire strutture ricettive – annuncia Festa. Abbiamo bisogno di poter offrire un alloggio ai pazienti positivi che possono essere curati a domicilio, in modo che si possa evitare il contagio dei familiari». Già durante il lockdown il sindaco Festa aveva individuate nell’ex Maffucci la struttura ideale da destinare a questa attività «ma mi pare che la Regione non voglia accogliere questa proposta – ammette. L’ex Maffucci sarebbe stato l’ideale perchè ci sono 70 stanze con i servizi igienici, ma oggi siamo fuori tempo massimo per fare i lavori. E’ un peccato anche perchè la mia idea era recuperare il Maffucci e poi riutilizzarlo, quindi non spendere soldi a fondo perduto perché avremmo ristrutturato un edificio da utilizzare anche in seguito, ma non è stato fatto. Rispetto a chi è sordo io ho come obiettivo quello di salvaguardare la salute della mia comunità, quindi vado avanti per la mia strada». I privati avranno tempo fino a lunedì per rispondere all’avviso del Comune e mettere a disposizione le proprie strutture.
L’ente di Piazza del Popolo, intanto porta avanti anche l’iniziativa dei tamponi rapidi per affiancare l’Asl. «Ho avuto modo di confrontarmi con la Morgante, l’Asl sta facendo un ottimo lavoro a Campo Genova, ma è evidente che aggiungendo quello che vorrà fare il Comune con i tamponi rapidi, riusciremmo insieme a fare lo screening a 4-500 persone al giorno. In due mesi potremmo consegnare una fotografia precisa dello stato di salute della nostra città e ci consentirà di anticipare il virus piuttosto che seguirlo». Nei giorni scorsi il consigliere di opposizione, Francesco Iandolo, ha accusato il Comune per non essersi costituito come parte civile nel processo al clan Partenio: «È stato fatto un grandissimo lavoro da parte delle forze dell’ordine e in particolare dei carabinieri a cui ho ribadito la volontà di voler offrire una sede per i Forestali, anche perchè credo che questa città debba essere riconoscente a chi ci ha dato una mano – sottolinea Festa. Credo che questa sia la cosa più importante. Per quanto riguarda la nostra risposta nei confronti della criminalità organizzata, non la diamo ogni giorno con la nostra azione, con la massima trasparenza e legalità».