Va in scena a Rotondi, il 26 dicembre, la sagra del “Ciuccio di Fuoco”. Un rito propiziatorio a cui si aggiungono iniziative gastronomiche per permettere ai visitatori di gustare anche specialità culinarie del posto e ballare al ritmo di musica folkloristica.
L’attrazione principale sarà, ovviamente, il Ciuccio di Fuoco. Nel giorno di Santo Stefano, la sagoma di un asino verrà data alle fiamme con uno spettacolo pirotecnico molto suggestivo. Si tratta di un’antica tradizione contadina, rivisitata e corretta in chiave moderna per promuovere e valorizzare la cultura locale e i prodotti enogastronomici di Rotondi. Secondo un’antica tradizione, sui monti di Rotondi vi erano fuochisti che trasportavano nei comuni vicini i fuochi pirotecnici durante le ricorrenze e i vari festeggiamenti e si usavano gli asini per il trasporto perché animali mansueti ed adatti a percorrere le strade di montagne. Con il trascorrere del tempo, questa antica usanza del paese si è trasformata in una tradizione, con l’accensione di una figura che ricorda il somaro, allestito con fuochi pirotecnici che vengono accesi il giorno di Santo Stefano.
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