Il ruolo del buon sonno sulle difese immunitarie

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Sogni d’oro, sogni forti, e anticorpi subito pronti per il freddo. Un sonno di buona quantità e qualità aumenta le difese immunitarie





Chi dorme non piglierà pesci, ma neanche molte malattie. Una delle prime ricerche che hanno correlato la quantità di sonno a problemi del sistema immunitario risalgono a 40 anni fa: «I ricercatori avevano privato un gruppo di topi da laboratorio di molte ore di sonno e poi li avevano messi a contatto con dei virus», racconta il professor Luigi Ferini Strambi, neurologo e primario di medicina del sonno all’Ospedale San Raffaele di Milano.

«Si ammalavano tutti, perché la mancanza di riposo non gli faceva sviluppare la memora immunitaria che li avrebbe difesi. Da quel momento sono stati realizzati numerosi studi che provano che, soprattutto durante il sonno profondo vengono liberate sostanze come le interleuchine (la 1) e le citochine fondamentali per le nostre difese immunitarie».

Il giusto sonno rinforza le terapie

Il giusto sonno aiuta anche la farmacologia.

«Un altro studio ha messo a confronto dei pazienti che avevano appena ricevuto un vaccino e che avevano riposato per le 7-8 ore canoniche raccomandate, con un altro gruppo di vaccinati svegliati 4 ore prima: risultato, i “dormiglioni” avevano sviluppato dopo 4 settimane il doppio degli anticorpi», aggiunge Ferini Strambi.

«Anche il Covid ci ha tolto ogni dubbio in merito alla capacità del sonno di aumentare le difese immunitarie: i cattivi dormitori hanno subito l’ospedalizzazione e la terapia intensiva molto più spesso dei buoni dormitori. Insomma, il riposo protegge e permette anche un più facile recupero dopo la malattia».

Ama la routine

Non mangiare e bere troppo prima di dormire. Spegni le fonti di illuminazione (anche quelle degli eventuali led in camera) per tempo. «È la cosiddetta igiene del sonno, cioè l’insieme di consigli della nonna e dello specialista per assicurarsi un buon riposo e di converso, una migliore reattività alle malattie invernali e non solo: tutti ascoltano questi consigli ma pochi li seguono, eppure basterebbe un briciolo di volontà», commenta il nostro esperto.

«Lo sappiamo noi medici del sonno, sono un po’ delle prescrizioni da grillo parlante, ma cerchiamo di adottare almeno le 3 più importanti. È invece inutile e controproducente farsi l’agenda mentale del giorno dopo prima di spegnere la luce. Tiene svegli ed è… assolutamente inutile! Perché è provato che il 70% delle cose che facciamo di giorno il nostro cervello le ha programmate da solo proprio mentre dormiamo».

Le 3 regole per dormire bene

• 3: le ore che devono passare tra l’ultimo pasto e il momento di abbandonarsi al sonno. 

• 1: tutti i device e la tv spenti un’ora prima di dormire. 

• 30: i minuti di pace prima di chiudere gli occhi: no discussioni no agenda del giorno dopo

Incubi che stancano

Le ultime ricerche dicono che chi soffre di malattie autoimmuni e del sistema immunitario come il Lupus e l’artrite reumatoide soffre spesso di incubi. «È un’altra prova che la cattiva qualità del sonno, soprattutto se corredata spesso da sogni spaventosi (segno anche di stress quotidiano) può abbassare le difese», commenta il professor Luigi Ferini Strambi.

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