Il vescovo Aiello celebra il patrono San Modestino: la lezione dei martiri ci aiuti ad essere cristiani autentici. E bacchetta il sindaco assente: vedo che hanno delegato

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Bacchetta il sindaco e i rappresentanti delle istituzioni assenti il vescovo Arturo Aiello in occasione della celebrazione in cattedrale del patrono San Modestino e dei martiri Fiorentino e Flaviano, anticipata a causa della concomitanza con il mercoledì delle ceneri. Gianluca Festa e vicesindaco Laura Nargi non ci sono, a rappresentare l’amministrazione comunale il solo assessore  Geppino Giacobbe, in prima fila insieme ai rappresentanti delle forze dell’ordine, e Aiello lo sottolinea con un po’ di amarezza “Ringrazio le autorità presenti ma vedo hanno delegato”. Quindi sottolinea con forza la lezione dei martiri Modestino, il vescovo arrivato da Antiochia, diFiorentino e Flaviano, uccisi dal potere imperiale: “La loro morte potrebbe farci pensare che hanno fallito la loro missione ma non è così. Il martirio è comprensibile solo nella dimensione dell’amore che chiede di assomigliare al Cristo. La lezione di Modestino, Fiorentino e Flaviano, ancora trascurata e poco valorizzata, è un insegnamento per tanti di noi che vogliono essere cristiani all’acqua di rose. A loro chiediamo di essere toccati da questa grazia, di lasciarci sfiorare da questa follia che si è realizzata nelle opere di Gesù e dei martiri che soli guariscono le ferite, come accade al lebbroso”. Quindi l’appello perchè “la chiesa di Avellino, spesso nascosta nelle catacombe, per paura dei potenti esca nel Sole a proclamare la parola di Dio”


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