Impariamo dai bambini il Mistero del Natale, il vescovo Aiello ricorda il valore del Giubileo e invita a ritrovare la capacità di credere nei sogni

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“E se fosse vero?”. E’ la domanda provocatoria con cui il vescovo Arturo Aiello comincia la Santa Messa di Natale nella chiesa del Rosario di Avellino. “E’ una giornata uggiosa – spiega – ma questo tempo aiuta a credere nell’autenticità del Natale, se tutto fosse perfetto la nascita del Cristo, la celebrazione della festa suonerebbe quasi falsa”. Ricorda come “un evento così piccolo, la nascita di un bambino, appaia risolutivo dei destini dell’umanità”. Pone l’accento sul valore di cui si carica il Giubileo per i fedeli e sottolinea come  “In tanti si saranno stupiti nel vedere, il Papa aprire la Santa Porta, sulla sedia a rotelle, offrendo un’immagine di debolezza. E’ il segno di una Chiesa che vuole essere autentica, dello stile di Dio che non ama la grandezza”. Ricorda come anche in città il 29 dicembre sarà inaugurato il Giubileo, con una solenne processione, un dono di grazia per l’umanità che non deve essere sprecato.

Spiega come “sono i pastori i maestri di vita spirituale nel racconto del Vangelo, sono loro a dimostrare di saper credere nei sogni, perchè credono immediatamente all’annuncio e si mettono in cammino”. Proprio come i bambini “senza  i bambini, senza la loro capacità di stupirsi, non è Natale. Dobbiamo andare a scuola da loro. I bambini ci insegnano il Natale, al di là degli schemi teologici, più degli adulti. Dobbiamo imparare da loro”. Il vescovo riparte dalla capacità di credere nei sogni, nell’albero che brilla, al di là di ciò che appare ai nostri occhi ed esorta a prendere consapevolezza della bellezza di essere uomini, malgrado la povertà che ci circonda. Per ricordare che il racconto della nascita è tutto vero.



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