“In Campania si apra una discussione seria sui Progetto Terapeutici Riabilitativi Individualizzati destinati ai disabili” – Corriere dell’Irpinia

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 Il Consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità una mozione relativa all’eliminazione della durata e del vincolo temporale dei Progetti Terapeutici Riabilitativi Individualizzati (PTRI) destinati ai disabili.

L’Associazione dei Dirigenti delle Politiche Sociali (Adips Campania) chiede di fare seriamente un punto sullo stato di attuazione dei PTRI e in generale delle politiche socio-sanitarie in Campania, nell’interesse prioritario dei cittadini interessati.

“Il fatto che il Consiglio Regionale si sia pronunciato all’unanimità in merito ad un ampliamento dei PTRI è un fatto lodevole. – spiega il presidente Carmine De Blasio – Tuttavia, un argomento così delicato e complesso deve diventare presto, proprio sulla scorta di quest’ultima iniziativa regionale, oggetto di un approfondimento accurato e di una discussione seria allo scopo di conoscere e comprendere quali siano ad oggi, nella realtà dei fatti, i risvolti determinati dall’attuazione di questa misura. E’ opportuno verificare quali effetti significativi abbiano prodotto questi progetti individualizzati, più per come sono stati interpretati e dunque utilizzati nella quotidianità rispetto all’idea originaria, senza preconcetti.”

Per De Blasio “sarebbe davvero utile raccogliere lo slancio di sensibilità istituzionale dell’intero Consiglio regionale per aprire un confronto, ascoltando tutti i soggetti impegnati nella realizzazione di questi percorsi a cominciare dai livelli istituzionali locali, gli Ambiti Territoriali Sociali, le famiglie e anche ai soggetti fornitori.  Se si intende tradurre in realtà quanto contenuto nella mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale diventa indispensabile un ulteriore sforzo da parte del legislatore regionale. Uno sforzo, questa volta, di sensibilità finanziaria perché i PTRI, come si sa bene, hanno dei costi, per niente insignificanti, che speso ricadono, per la quota sociale, interamente sulle casse dei singoli Comuni. Senza nuovi fondi, la mozione del Consiglio regionale è destinata a restare, purtroppo, lettera morta.”



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