La Commissione Bilancio, quella che ha fatto esplodere la crisi di maggioranza, mette il dito nella piaga, anzi, nelle piaghe, del Comune di Avellino: già nella sua prima riunione, questa mattina, ha messo sul tavolo i problemi relativi alla società Partecipata del Comune Acs (“perché non è stata ancora ricapitalizzata nonostante gli annunci?”); quelli legati alla piscina comunale (“lì dentro ormai tutti gli impianti sono da buttare”); ai suoli della Città Ospedaliera (“il contenzioso con l’Asl è ancora aperto”); e quello dell’imminente scadenza del comodato d’uso stipulato con l’Università di Fisciano per l’attuale sede del Municipio.
Il contratto con l’università di Fisciano scade il prossimo 31 dicembre, data entro la quale è prevista la riconsegna dell’intero palazzo all’ateneo: “E poi? Dove si sposteranno gli uffici del Comune? C’è un piano alternativo?” si è chiesto all’unisono il tavolo della Commissione, a partire dal presidente Nicola Giordano a seguire con gli altri due componenti presenti: Antonio Bellizzi (Per Avellino) e Rino Genovese (Patto Civico). Assenti, invece, le due componenti della maggioranza Antonella Coppola (Siamo Avellino) e la vicepresidente Teresa Cucciniello (Viva la Libertà). Presenti anche i due assessori convocati, a turno, per l’occasione: Edoardo Volino (Patrimonio) e Alessandro Scaletti (Bilancio), quest’ultimo coadiuvato anche dal dirigente di Settore Gianluigi Marotta. A verbalizzare il tutto la Segretaria di Commissione: la funzionaria del Settore Servizi Finanziari Ernestina Genovese. La seduta, iniziata intorno alle 11:30 si è chiusa alle 13:30, con l’impegno dei partecipanti di portare in consiglio comunale un corposo fascicolo di debiti fuori bilancio acquisiti dai vari uffici competenti.
Ma a parte i debiti fuori bilancio, sono stati altri gli argomenti ‘forti’ affrontati dalla Commissione. Almeno sei i più urgenti: il futuro degli uffici municipali allo scadere del 31 dicembre 2024; la riapertura della piscina comunale; la ricapitalizzazione della società Partecipata Acs; l’individuazione di un’unica Stazione Appaltante per tutte le opere che deve assegnare l’amministrazione comunale (al momento le procedure d’appalto vengono effettuate appoggiandosi a due o tre piattaforme diverse); il contezioso sulla proprietà dei suoli della Città Ospedaliera; e il progetto del nuovo stadio Partenio-Lombardi. L’assessore Volino ha risposto su tutti gli argomenti di sua competenza, riservandosi comunque di approfondire ognuno di essi in apposite sedute ad hoc della Commissione: ha voluto però rassicurare i presenti sulla scadenza del 31 dicembre, spiegando che non è detto che quella sarà una data capestro.
Anche perché l’Università, che attualmente occupa alcune stanze del piano terra, conta in tutto 12 iscritti, e nel breve termine non avrà bisogno di altro spazio. Ci sarà tempo quindi per tutto il 2025, e forse anche il 2026, per trovare una soluzione alternativa che possa accontentare tutti. Di più, l’assessore Volino ha anche aggiunto un particolare che potrebbe riservare sorprese: “Proprio in questi giorni – ha detto – sto avendo degli incontri per verificare le possibilità di un ritorno a Palazzo De Peruta e capire in quali condizioni si trova lo storico edificio”. Si tratta dello storico palazzo che ha già ospitato la sede del Municipio dal 1880 al 1980 (giusto un secolo) e che attualmente ospita il Giudice di Pace. “Sarebbe una soluzione ottimale – ha aggiunto l’assessore – anche perché l’intenzione è quella di riunire in un unico posto sia gli uffici amministrativi che quelli di giunta e consiglio comunale”.
Simpatico, poi, il siparietto che si è verificato quando è stato il momento di audire il collega di giunta di Volino, l’assessore Alessandro Scaletti: a lui il presidente Giordano ha iniziato a snocciolare tutti i punti critici della situazione che riguarda l’Acs, la Partecipata del Comune di Avellino che si occupa della gestione dei parcheggi in città. “Il pericolo – ha detto Giordano – è che la stiano facendo pian piano morire, per poi essere costretti ad affidare il redditizio servizio ad un privato. Perché la ricapitalizzazione dell’Acs è stata decisa e votata dal consiglio comunale e poi non è stata mai perfezionata? Perché i vari amministratori di Acs che si sono susseguiti, prima Greco e poi Spagnuolo, non hanno convocato l’assemblea dei soci per dare il via libera alla ricapitalizzazione?”. Un lungo elenco di perché che l’assessore Scaletti ha interrotto con una cortese alzata di mano: “Mi permetta presidente, la fermo prima del tempo per farle notare una cosa: tra le mie deleghe non c’è quella alle Partecipate”. Dal che ne è nato un balletto di “ma ne è sicuro?” – “ma se non è lei chi è? chi di voi in giunta ha la delega alle Partecipate?” – “ma anche se non ha la delega esplicita la competenza ricade comunque nell’ambito dell’assessorato al Bilancio…” – “no, non è così, glielo assicuro” – “chiediamo alla segretaria generale”. E infatti è partita la telefonata e il presidente Giordano ha posto il quesito alla dottoressa Maria Luisa Dovetto. Che non si è fatta trovare impreparata: “La delega non è stata assegnata, ma nelle more la competenza ricade nel campo dell’assessorato al Patrimonio”. Quindi all’assessore Volino, che però nel frattempo se ne era già andato. Come non detto.
“In ogni caso – ha promesso il presidente Giordano – su questa cosa andremo fino in fondo. Quello della gestione dei parcheggi è uno dei pochissimi ambiti in cui il Comune riesce a fare cassa, non possiamo permettere che la Partecipata venga fatta morire”.
Essendo la prima riunione della Commissione, tutti i punti sono stati affrontati in modo abbastanza generico, impostando però il lavoro che sarà ora proseguito nel corso delle prossime convocazioni. Un lavoro che sfocerà poi in singole deliberazioni da portare poi in discussione e al voto in consiglio comunale.