Inchiesta Dolce Vita, sale il numero degli indagati per il filone dei concorsi pilotati

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Inchiesta Dolce Vita, dalle ulteriori indagini effettuate dagli inquirenti di Piazzale De Marsico, è salito a sedici il numero degli indagati coinvolti nel solo filone dei concorsi indetti dal comune di Avellino. Oltre a persone già coinvolte nell’inchiesta che ha scosso il capoluogo irpino ci sarebbero anche nuovi indagati.

Negli  avvisi di conclusione  delle indagini  che la Procura sta notificando a 26 persone  sarebbe  coinvolto un dipendente  comumale  e un ex assessore comunale.

Gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari firmati dal sostituto procuratore Fabio Massimo Del Mauro nei confronti di ventisei indagati riguarderebbero la responsabilità’ a vario titolo per i reati di associazione per delinquere (contestata solo ad una parte), al peculato, fino alla corruzione per l’esercizio della funzione, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, falso ideologico e materiale, ricettazione.

Il primo avviso è stato notificato ieri al principale indagato, l’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa che si è recato presso il comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri, senza i suoi legali. Ai reati gia’ noti per le prime due misure cautelari, ovvero le vicende sono legate ai concorsi al Comune di Avellino e alla corruzione per l’esercizio delle funzioni contestata nella seconda ordinanza, si sarebbe aggiunta anche l’ipotesi di una presunta associazione a delinquere. Ma oltre a persone già coinvolte nell’inchiesta che ha scosso il capoluogo irpino ci sarebbero anche nuovi indagati.

Le indagini, svolte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e dall’Aliquota guardia di finanza della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura, oltre ai reati contestati all’esecuzione delle due ordinanze cautelari, personali e interdittive, a carico di parte degli indagati, hanno portato alla più grave ipotesi per cui dopo i venti giorni di tempo che gli indagati avranno per presentare eventuali memorie difensive, la Procura potrà procedere ad un ipotetica richiesta di rinvio a giudizio.

 



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