Industria Italiana Autobus “supera” la prova Covid. “Ora però intervenga il Governo” – IL CIRIACO

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Videocall tra le organizzazioni sindacali degli stabilimenti di Flumeri e Bologna e il management di Industria Italiana Autobus, presenti l’amministratore delegato Giovanni De Filippis e il responsabile delle relazioni sindacali Saverio Lopes.

Un confronto sul futuro ma anche sul presente dell’azienda, che lascia ben sperare. Da quanto emerso, il risultato operativo previsionale dell’anno in corso risulta significativamente  migliore del precedente, così come i livelli di produttività del sito irpino di Flumeri sono maggiormente performanti: si producono 35 autobus al mese che è l’equivalente della produzione dell’intero anno 2018. Non solo. Nel portafoglio ordini acquisiti futuri ci sono 600 autobus, numeri destinati ad essere incrementati in virtù delle disposizioni contenute nel Decreto Rilancio che offre garanzie di finanziamento  del 100% per l’acquisto di autobus per il piano Trasporto pubblico locale in considerazione della ripresa delle gare Consip a partire da settembre. L’azienda ha inoltre  informato che è stata recuperata la fiducia degli istituti di credito con conseguente disponibilità di maggiore liquidità oltre al ricorso alle disposizioni contenute nel Decreto Liquidità con garanzia Sace per un prestito da 35 milioni di euro.

Resta però da consolidare il rilancio industriale che non può non passare per un tavolo al Ministero per lo Sviluppo Economico.  E’ quanto affermano Simone Marinelli, coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil, Sandra Ognibene segretaria Fiom-Cgil Bologna e Giuseppe Morsa, segretario generale Fiom-Cgil Avellino. “Continuano anche se a rilento e con ritardo, anche per effetto del Covid, i lavori di messa in sicurezza degli stabilimenti. Nel sito di Flumeri si stanno completando i lavori mentre a Bologna ci sono ancora criticità che devono essere superate. Sul lato degli investimenti – dichiarano i responsabili Fiom- l’impianto di cataforesi installato a Flumeri dovrebbe essere operativo per fine luglio. Ci sono alcuni problemi sui tempi di fornitura di motori e bombole che però dovrebbero essere risolti entro metà luglio. In poco più di un anno si è passati da un’azienda sostanzialmente fallita a discutere di investimenti, di ricerca e sviluppo sull’elettrico e assunzioni. Sono infatti stati assunte 40 lavoratrici e lavoratori a Flumeri e anche a Bologna l’azienda procederà a nuovi ingressi. La Fiom ritiene positivo l’incontro anche se c’è ancora molto lavoro da fare e per mettere realmente in sicurezza l’intero perimetro aziendale bisogna accelerare. È necessario poi che il Mise, sollecitato più volte dalle organizzazioni sindacali, convochi le parti. La ricerca del socio industriale ancora non ha portato novità e in un sistema industriale colpito pesantemente dalla crisi devono essere messi a disposizione tutti gli strumenti per tutelare, lavoratrici e lavoratori, stabilimenti e prodotto di una azienda che ha imboccato la strada del rilancio ma che ancora non è del tutto stabile”.

Stessa lettura positiva dell’incontro da parte di Raffaele Apetino, coordinatore nazionale Fim Cisl, e Luigi Galano responsabile Fim Cisl Irpinia Sannio. “I cantieri di edilizia civile sono quasi ultimati (copertura padiglione officina – impianto di riscaldamento e condotta metano)  mentre gli investimenti in industrializzazione procedono con il ripristino  della funzionalità della cataforesi il cui completamento è previsto entro il mese di luglio. Continua – commentano- il programma di ricambio generazionale con ingresso di giovani professionalità (sia operai diretti che ingegneri) in entrambi i siti di Flumeri e Bologna. Per quanto riguarda l’assetto societario, ci comunicano che ci sono nuove, e più qualificate, manifestazioni di interesse che sono in corso di valutazione, ferma restando la continuità della permanenza transitoria da parte di Invitalia nella partecipazione azionaria. La Fim-Cisl nel rinnovare la disponibilità a seguire percorsi di relazioni industriali improntate alla partecipazione ed alla responsabilità ha ribadito la richiesta di un confronto in sede ministeriale e un focus specifico sulle problematiche specifiche dello stabilimento di Flumeri da tenersi in presenza nel sito ufitano, con la partecipazione necessaria ed indispensabile di tutto il Consiglio di Fabbrica e delle organizzazioni sindacali territoriali”.

 



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