Naso chiuso, tosse, febbre, nausea, stanchezza… sono i sintomi possibili di centinaia di malattie, virali, parainfluenzali, batteriche. Mettiamoci l’influenza tradizionale fra qualche mese, che è quella che assomiglia di più al Covid 19 come sintomatologia, e la confusione sarà totale. Come capire se i sintomi che si manifestano sono quelli del Covid-19 e quindi adottare da subito le misure di sicurezza, dai test del sangue alla quarantena preventiva?
«Innanzitutto la diagnosi dev’essere fatta dal medico curante, ma i sintomi del Covid hanno nella maggioranza dei casi un ordine di frequenza e apparizione che possiamo tenere presenti», spiega Fabrizio Pregliasco, virologo. Nei primi giorni si possono presentare: naso chiuso, tosse e dolori muscolari, seguiti a breve da febbre che sale rapidamente a più di 38°. Dopo qualche giorno, spesso possono aggiungersi nausea e/o vomito e diarrea.
In alcuni pazienti si possono presentare anche sintomi secondari: mal di gola, mal di testa, stanchezza, perdita dell’appetito e perdita parziale della capacità di sentire odori e sapori.
In una fase più avanzata (dopo i primi giorni dalla comparsa dei primi sintomi, a volte a qualche settimana di distanza), possono comparire dolore al petto e problemi respiratori più gravi della tosse iniziale, segni di una possibile bronchite o polmonite, una delle complicazioni più gravi del Covid 19.
Alcune persone durante il lockdown hanno acquistato un saturimetro, l’apparecchio che misura l’ossigenazione del sangue. Se la misurazione segnala un abbassamento della saturazione sotto il 95-100%, questo potrebbe essere un segnale di infezione.
«Con questi sintomi si deve contattare subito il medico curante o il 118, che daranno ulteriori istruzioni o invieranno personale sanitario», conclude il professor Pregliasco.
9 settembre 2020
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