E’ stata l’occasione per ribadire il ruolo cruciale delle donne nel percorso di alfabetizzazione dei territori, a partire dalle aree rurali, il confronto sul volume di Paolo Saggese: La Scuola e la “Questione Meridionale” nel primo secolo dell’Unità Nazionale (vol. II). A confrontarsi Paolino Marotta (Presidente Associazione “Orizzonti”) – Giovanni Sasso (Presidente Società Filosofica Italiana – Avellino) – Monia Gaita (Poetessa) – Mirella Napodano (Presidente Associazione “Amica Sofia”) – Paolo Saggese (Autore) A moderare il dibattito Gianluca Amatucci. Ad emergere con forza il legame tra arretratezza economica e povertà educativa.
E’ Marotta dell’associazione Orizzonti a porre l’accento sul valore dello studio di Saggese che si fa strumento per ribadire il ruolo cruciale dell’istruzione per la rinascita del Sud. “E’ significativo che le esperienze innovative legate all’istruzione a Napoli arrivino da forestiere come Julie Salis Schwabe, filantropa, educatrice e fondatrice dell’Istituto Froebeliano «Vittorio Emanuele II» che riuscì a procurarsi il denaro necessario per il restauro di un antico monastero e fondare una scuola. O Jessie White Mario che si battè per un’istruzione gratuita e obbligatoria”. Una ricostruzione attenta che diventa strumento necessario, spiega Sasso, per ribadire che un’altra Italia è possibile. E’ Monia Gaita a ricostruire le condizioni di arretratezza dell’istruzione nel Sud e il forte rapporto tra scuola e società a partire dalla bassa percentuale di studenti che non frequentava la scuola “Le famiglie non avevano percezione di quanto contasse la scuola per il futuro dei figli e non si preoccupavano di farlo studiare. Questo faceva sì che i figli dei poveri avessero poche possibilità di migliorare la propria condizione sociale. Si tende spesso a dimenticare che la scuola passata era fortemente classista. Purtroppo, dobbiamo ancora fare i conti con un forte divario che rischia di essere accentuato dall’autonomia differenziata. Basti pensare solo alla qualità delle strutture che accolgono le scuole”. A sottolineare come l’unica possibilità di riscatto per il Sud è legata agli investimenti del governo nell’istruzione Paolo Saggese “Il tasso di dispersione scolastica resta ancora alto, soprattutto in Alta Irpinia. La strada è ancora lunga perchè s riduca il divario tra Nord e Sud anche sul piano dell’istruzione”. La professoressa Mirella Napodano ha posto l’accento su figure come quelle di Anna Lorenzetto, in prima linea nella lotta contro l’analfabetismo attraverso il suo lavoro instancabile nelle scuole lucane, fino a Maria Giacobbe: la maestra che nel cuore della Barbagia, come narrato nel celebre Diario di una maestrina, ha lottato contro l’analfabetismo e il pregiudizio “La scuola diventa strumento fondamentale per l’emancipazione femminile”