La memoria di Gerardo Bianco e la polemica sui social

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Una giornata, il 23 marzo ad Avellino, per ricordare la memoria di Gerardo Bianco, scomparso lo scorso primo dicembre. Un’iniziativa segnata dalle polemiche.

Intanto il fatto: il pomeriggio del 23 marzo a partire dalle 17 si terrà nella sala convegni del Conservatorio Cimarosa di Avellino un convegno organizzato dal Corriere dell’Irpinia, con la Fondazione Fiorentino Sullo, il Centro di ricerca Guido Dorso, e il patrocinio di Comune e Provincia di Avellino. Interverranno Pier Ferdinando Casini, Pier Luigi Castagnetti, Giuseppe Conte, Matteo Piantedosi, Luciano Violante, Ortensio Zecchino.

Convegno che sarà moderato dal giornalista Rai Luciano Ghelfi.

La polemica sta correndo in queste ore sui social. Per Beppe Sarno «il 23 marzo ad Avellino sarà offesa la memoria di Gerardo Bianco», perché  «Gianfranco Rotondi con un cinismo che gli è da sempre congeniale ha programmato una manifestazione per ricordare l’illustre politico irpino». Accusa Piantedosi, «ministro di un governo fascista, responsabile morale della morte di cento disperati in cerca di una vita migliore». La memoria di Gerardo Bianco, «uomo delle istituzioni, sincero democratico, insigne latinista», sarebbe così offesa da un politico, Rotondi, «per meri scopi propagandistici».

Altri commentatori condividono il suo giudizio, tra cui Tina Capone, pronta a venire a «fischiare al questurino». Il deputato irpino Rotondi risponde su facebook, ricordando che «l’esempio del fascismo è in post come questi». Sottolinea che l’organizzazione dell’evento è del Corriere dell’Irpinia -con cui Bianco ha collaborato costantemente – assieme agli altri soggetti che figurano nella locandina.

«Io non figuro tra i relatori – avverte Rotondi- che appartengono a tutti gli schieramenti. Per il centrodestra sarà presente il ministro Piantedosi, scelta giusta anche perché il papà fu uno dei più leali e disinteressati amici del presidente Bianco. Questo post è indice di una visione assoluta della verità e totalitaria della società, tratto questo sì distintivo del fascismo».

Una polemica social nella quale irrompe il direttore del Corriere dell’Irpinia, Gianni Festa, quando dice:«Polemica astiosa, non rispettosa della grande dignità di un personaggio come l’onorevole Gerardo Bianco, che mi ha onorato del suo affetto e della sua collaborazione costante, ritenendo il Corriere un presidio di libertà e di democrazia. Il resto, questo sì, è semplicemente vergognoso».



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