“La poesia non può che farsi richiamo alla responsabilità collettiva, attraverso la testimonianza della propria condizione esistenziale”. Lo ribadisce con forza il poeta Nicola Prebenna nel presentare la raccolta “Per Cieli Nuovi e Terra Nuova”, edita da Terebinto, al Circolo della stampa di Avellino, nel corso di un confronto moderato da Floriana Guerriero. “I versi hanno un respiro universale quando diventano occasione di trasformazione – spiega Pebenna – espressione della vita di una comunità, tentativo di modificare il presente e superare il reale. La poesia diventa guida, capace di indicare prospettive diverse da quelle già toccate. Ecco perchè la poesia non può che nutrirsi di pensiero e farsi stimolo al cambiamento”. Ribadisce come nella sua ricerca sia costante il richiamo alla tradizione, da Orazio a Petrarca, “in una connessione tra passato e presente con uno sguardo al futuro”.
E’ il professore Angelo Michele Imbriani a porre l’accento sulla forza della testimonianza di Prebenna, intrisa di fede cristiana, frutto dell’esperienza vissuta, di una ricerca di senso affidata a una voce sempre autentica “C’è in lui la consapevolezza della presenza del male tra gli uomini, ci troviamo di fronte a una lotta cosmica tra forze del male e del bene. L’umanità diventa terreno di lotta, pur nella consapevolezza della vittoria del bene. Un male che si manifesta attraverso la sofferenza fisica, le grandi tragedie o ancora il male di cui è autore l’uomo, a partire dall’istinto di uccidere il proprio fratello. Un male che si manifesta sotto misteriose spoglie ma non è il serpente tentatore, dimora, piuttosto, nel nostro cuore. Nè i confini tra bene e male, tra vittima e carnefici sono sempre netti”. Sottolinea come l’unica strada possibile, nell’itinerario poetico delineato da Prebenna, è quello “di una fede operosa, frutto di un cammino comunitario, in cui si faccia prossimo dell’altro. E’ ricerca dell’armonia tra gli uomini e il mondo e tra gli uomini e Dio, mettendo al bando ogni forma di conflitto”. Costante il riferimento a valori come tenacia, amore, perseveranza che soli possono garantire la vittoria contro il male “Ciascuno è chiamato a un impegno etico-civile, preparando la strada perchè anche la Terra si ripresenti nuova”.
E” quindi il professore Sergio De Piano a sottolineare l’unità vivente di contenuto e forma che caratterizza la sua poesia “Il principio vitale della creazione poetica di Prebenna è nella capacità di incidere sul reale, a partire dalla propria vita, tra tormenti e speranze. E’ una poesia che si fa evasione dai limiti del finito, capace di ricomporre le disarmonie e di sottrarsi ai vincoli del tempo, tensione verso l’assoluto. Ma è anche espressione del contrasto tra ideale e reale, anelito verso l’assoluto che vibra nel bello e insieme consapevolezza dell’impossibilità di raggiungerlo e dunque espressione dello struggimento del poeta, della sua solitudine come unica condizione possibile. Assistiamo a una costante tensione tra ragione e sentimento. Ecco perchè acquista quasi uno statuto sacrale la parola poetica in Prebenna”