Rosa Bianco
Questa mattina, nella suggestiva cornice della Sala delle Arti dell’Associazione Igor Stravinsky a Manocalzati, nell’ ambito dell’ itinerario culturale “Napoli, una città da leggere e da ascoltare”, che ha intrecciato l’eredità letteraria e musicale di Napoli e delle terre irpine, omaggiando grandi autori come Salvatore Di Giacomo, Carlo Del Balzo e Aldo Masullo, ha avuto luogo una matinée indimenticabile dal titolo “Napoli, versi e musica nelle poesie e canzoni di Salvatore Di Giacomo”. Con la Direzione Artistica dell’elegante Maestri Nadia Testa, l’evento ha celebrato il genio poetico e musicale di uno dei più grandi interpreti dell’anima napoletana.
Organizzato con cura e passione da SM SMAC Angolo Creativo APS, il concerto ha dato vita a un autentico viaggio nel cuore pulsante della tradizione partenopea. Le voci straordinarie di Tiziana Lobosco e Lucia Valeria Veltro, calde e vibranti come il sole di Napoli, hanno catturato ogni sfumatura emotiva dei testi di Di Giacomo, mentre le chitarre di Gaetano Agoglia e Francesco Latorraca hanno tessuto un tappeto sonoro di rara raffinatezza.
Il programma musicale ha attraversato un firmamento di capolavori immortali, tra cui “Spingole francesi”, “Reginella”, “Dicincell vuje”, “A Marechiaro c’è sta ‘na fenesta”, “A vucchella”, “Marzo”, “Io te vurria vasà” e “La luna a Marechiaro”. Ogni esecuzione, avvolta da un’intensa nostalgia e una vibrante passione, ha evocato i vicoli di Napoli, il suo mare luminoso e l’umanità struggente che Di Giacomo seppe immortalare nei suoi versi.
Il pubblico, rapito dall’armonia tra parole e musica, ha partecipato a un’esperienza che è andata ben oltre il semplice ascolto: è stata un’immersione totale nella bellezza di una cultura che parla direttamente al cuore e che, ancora oggi, non smette di emozionare e ispirare.
L’evento si è concluso tra calorosi applausi, ma anche con un senso di gratitudine profonda per l’arte e il suo potere di riunire, di farci sentire vivi e parte di qualcosa di eterno. Come scriveva lo stesso Di Giacomo:
“‘E pparole d’’o core sulo a chi ll’ammore po’ ‘nsegnà, so’ cose ca nun se ponno scurdà.”
E così è stato: una mattina di musica, poesia e amore destinata a rimanere impressa nella memoria di chi c’era.
Tra melodie e poesia, graditissimo l’ aperitivo nel dopo concerto, dove ha trionfato una prelibatezza della cucina tradizionale irpina molto apprezzata, quale la zuppa di fagioli e castagne, a suggellare l’ immancabile scambio di auguri natalizi di pace, luce e speranza!