La ricetta: zeppole di San Giuseppe

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Acciambellate/come gatti sornioni/s’erano mostrate/vestite a festa/con una punta di spirito,/ ai primi tepori/di una nuova stagione./Una spuma d’emozione/ profumava l’aria/per  addolcire il senso/di essere origine/di nuove meraviglie.

Ingredienti:

150 gr.d’acqua

100 gr.di burro

150 gr. di farina

5 uova,

½ cucchiaino di lievito vanigliato,

1 pizzico di sale

amarene sciroppate

zucchero a velo,

per la crema pasticcera :

3 uova,100 gr.di zucchero,50 gr. di farina,una scorza di limone,vaniglia,500 gr. di latte caldo,una noce di burro .

.Procedimento:

In una casseruola mettere l’acqua . il burro, un pizzico di sale e    a fuoco moderato far sciogliere il burro; quindi  aggiungere a pioggia la  farina e mescolare fino a formare un  impasto compatto. Spegnere il fuoco e  far  intiepidire prima di aggiungere  le  uova   una alla volta. Amalgare bene fino ad ottenere un impasto liscio e senza grumi. Mettere l’impasto in  una sac à poche con la punta a stella e  formare le zeppole in una teglia rivestita di carta forno facendo due  giri   e dando  po’ di distanza   perché le zeppole si gonfiano in cottura. Far cuocere in forno caldo   a 200 °  per  15 minuti e  poi  a 190 °  per altri 10 minuti. Spegnere il forno e lasciare  lo sportello socchiuso per far raffreddare lentamente le zeppole. Intanto preparare la crema pasticciera mescolando i tuorli d’uova con lo zucchero e la vaniglia fino ad avere un composto spumoso.Quindi aggiungere il latte tiepido con la scorza di limone e la farina facendo addensare la crema su fuoco basso.Spegnere e far raffreddare aggiungendo una noce di burro.  Con una sac a poche farcire le zeppole con la crema completando con un ricciolo di crema in superficie.   Decorare con  un’amarena sciroppata e zucchero a velo.

Accompagnare con Ratafià.

Curiosando:

Le zeppole di San Giuseppe sono   dolci tradizionali originari della Campania che si preparano il 19 marzo ,giorno dedicato a San Giuseppe e  dal 1968 anche festa del papà. L’origine di questo dolce   si ricollega a tradizioni antiche   da ricercarsi addirittura nel 500 a.C.  tuttavia le leggende che si  tramandano sarebbero due:la prima, di matrice cristiana, farebbe risalire la nascita delle zeppole alla fuga in Egitto della sacra famiglia.  San Giuseppe, per mantenere Maria e Gesù, pur essendo falegname  s’improvvisò anche   friggitore e venditore ambulante di frittelle,tradizione che s’è conservata a Napoli con gli  zeppolari di strada  che vennero descritti  anche da Goethe che a fine 700 visitò la città .Una seconda leggenda racconta che  nell’antica Roma, durante le  celebrazioni delle Liberalia, il 17 marzo,   in onore delle divinità dispensatrici del vino e del grano, per omaggiare Bacco e Sileno, si beveva vino e ambrosia insieme a   frittelle dolci di frumento cotte nello strutto bollente.

Il 19 marzo è anche il   giorno   che si   ricollega ai   riti di purificazione agraria dell’Italia meridionale, durante i quali si accendevano dei falò  per festeggiare l’equinozio di primavera, gustando  delle frittelle ricoperte di miele. La tradizione vuole che la ricetta delle zeppole come la conosciamo oggi venne realizzata dalle  monache di San Basilio del Monastero di San Gregorio  Armeno di Napoli nel 1700   ma la ricetta fu riportata su carta solo nel    1837, ad opera del   gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino. La  parola “zeppola” sembrerebbe riconducibile  al latino serpula(m), (serpe)    facendo riferimento ad una serpe acciambellata su se stessa;altri  sostengono che il nome derivi da “zeppa”,  dal latino cippus, con cui a Napoli si identifica il fermo di legno posto per correggere i difetti di misura nei mobili.  Altri  ancora,collegano le zeppole alla cymbala(m), un’imbarcazione fluviale

dal fondo piatto e con l’estremità arrotondata simile ad una ciambella.

Le zeppole di San Giuseppe, nascono  fritte nello strutto  ma le versioni al forno  ,  hanno  sapore più delicato , entrambe però,sono realizzate con   pâte à choux, una tipologia di pasta ideata a Parigi nel 1500   da un pasticcere italiano al servizio di Caterina de’ Medici. Le zeppole   sono preparate anche in Salento, fritte e al forno, farcite con   crema pasticcera o   al cioccolato; in Calabria si aggiungono all’impasto patate lesse ed hanno  una farcitura  di ricotta, zucchero, cannella e limone mentre  in  Sicilia si preparano con   farina di riso e   coperte di  miele d’arancia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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