La scuola in Campania è escludente: il 29% degli alunni con disabilità tagliati fuori dalla dad – IL CIRIACO

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E’ impietosa la fotografia della scuola in Campania scattata dall’Istat nel report 2019/20 su “Inclusione scolastica degli alunni con disabilità”. Il quadro che emerge è quello di un’istituzione i cui limiti e incapacità sono stati solo accentuati dalla pandemia, non creati da essa. Dalle barriere architettoniche, alla mancanza di personale qualificato e sufficiente per accompagnare gli alunni con disabilità motorie, neurologiche o psichiche, l’anno scolastico che si è chiuso con quattro mesi di didattica a distanza ha sancito la dispersione scolastica, in termini di partecipazione e coinvolgimento alle lezioni, della popolazione più fragile e, quello iniziato da quattro mesi nelle stesse condizioni in cui si è chiuso quello precedente, rischia di restituirci tra dodici mesi una fotografia ancor più impietosa.

I dati Istat sono chiari e, pur bocciando l’intero sistema scolastico nazionale, rimarcano una differenza Nord Sud che si commenta da sola e che vede la Campania indossare la maglia nera della competizione. Nell’anno scolastico 2019-2020 solamente una scuola su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria. Nel Nord del Paese si registrano valori superiori alla media nazionale (36% di scuole a norma) mentre peggiora, raggiungendo i livelli più bassi, nel Mezzogiorno (27%). La regione più virtuosa è la Valle d’Aosta, con il 63% di scuole accessibili, di contro la Campania si distingue per la più bassa presenza di scuole prive di barriere fisiche (21%). La mancanza di un ascensore o la presenza di un ascensore non adatto al trasporto delle persone con disabilità rappresentano le barriere più diffuse (44%). Frequenti sono anche le scuole sprovviste di bagni a norma (26%) o servoscala (interno ed esterno, 25%). Raramente invece si riscontra la presenza di scale o porte non a norma (rispettivamente 6% e 3%).

Ancora peggiore la situazione per gli alunni che presentano disabilità di tipo sensoriale. In Italia appena il 2% delle scuole dispone di tutti gli ausili senso-percettivi destinati a favorire l’orientamento all’interno del plesso e solo il 18% delle scuole dispone di almeno un ausilio. Anche in questo caso si passa dal 22% delle regioni del Nord al 14% di quelle del Mezzogiorno. Nonostante si rilevi ancora un grave ritardo nei livelli di accessibilità, solo il 12% delle scuole – evidenzia ancora l’Istat – ha effettuato, nel corso dell’anno scolastico, lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Nell’anno scolastico 2019-2020 aumenta ancora il numero di alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane (+ 13 mila, il 3,5% degli iscritti). In crescita anche il numero di insegnanti per il sostegno, con un rapporto alunno-insegnante migliore delle previsioni di legge, ma il 37% non ha una formazione specifica. La disponibilità di queste figure professionali varia molto sul territorio. A livello nazionale il rapporto alunno/assistente è pari a 4,6; nel Mezzogiorno cresce a 5,5, con punte massime in Campania e in Molise dove supera, rispettivamente, la soglia di 14 e 13 alunni con disabilità per ogni assistente. La presenza di assistenti aumenta nelle regioni del Centro e del Nord (4,4) raggiungendo i livelli più alti nella Provincia Autonoma di Trento, in Lombardia e nelle Marche, con un rapporto che non supera la soglia di 3,1 alunni per assistente. Risulta ancora poco diffusa la formazione in tecnologie educative specifiche per gli alunni con disabilità, sebbene sia fondamentale per l’utilizzo corretto della strumentazione a supporto della didattica, sia in presenza sia a distanza: in una scuola su 10 nessun insegnante per il sostegno ha frequentato un corso specifico per l’utilizzo appropriato di tali tecnologie; nel 61% delle scuole soltanto alcuni docenti hanno frequentato corsi, mentre nei restanti casi (28%) tutti gli insegnanti hanno frequentato almeno un corso. In linea con i livelli di formazione, l’utilizzo delle tecnologie educative da parte degli insegnanti per il sostegno non ha ancora raggiunto la massima diffusione: sono meno del 60% le scuole in cui tutti i docenti utilizzano questi strumenti.

La Didattica a distanza ha, ovviamente, acuito le difficoltà di accesso all’istruzione per i ragazzi portatori di disabilità. Nell’anno scolastico 2019/2020 gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane sono quasi 300 mila (pari al 3,5% degli iscritti), oltre 13 mila in più rispetto all’anno precedente, con un incremento percentuale, ormai costante negli anni, del 6%. Tuttavia, con la Didattica a distanza, i livelli di partecipazione sono diminuiti sensibilmente, tra aprile e giugno 2020, oltre il 23% degli alunni con disabilità (circa 70 mila) non ha preso parte alle lezioni, quota che cresce nelle regioni del Mezzogiorno dove si attesta al 29%. Gli altri studenti che non partecipano costituiscono invece l’8% degli iscritti. Anche in questo caso si riscontrano ampie differenze territoriali: le regioni del Centro si distinguono per la più bassa percentuale di studenti esclusi (5%) mentre nel Sud del Paese la quota risulta quasi raddoppiata (9%).

 

 



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