La sindaca Nargi resiste al diktat di Festa: trattative a oltranza sulla nuova giunta. Suggestione ribaltone

0
3



Qualcosa è cambiato nei rapporti di forza interni alla maggioranza che regge il Comune di Avellino: dopo quattro giorni di trattative ancora non c’è ancora l’accordo sulla nuova giunta (e in particolare sull’assessore al quale affidare la delega allo Sport). Potrebbe essere il segnale che questa volta la sindaca Laura Nargi non ha intenzione di subire ricatti politici. Si aprono così nuovi scenari e nasce forte una suggestione: l’apertura di una piccola breccia nelle due liste festiane e un rimescolamento di maggioranza e opposizione. Basterebbe che due o tre consiglieri tra quelli eletti con le due liste festiane (Viva la Libertà e Davvero) uscissero allo scoperto per dire che non condividono l’ultimo smacco alla sindaca. Magari non a tutti è piaciuto il ricatto sulla nuova giunta: ai sei nuovi assessori in pectore è stato chiesto di non firmare il decreto di nomina, impedendo così alla sindaca di poter formare la nuova squadra di governo. Ma proprio per questo, visto che la giunta si deve fare da zero, magari si può immaginare di formarla in base ad una nuova maggioranza, relegando all’opposizione chi oggi fa la voce grossa.

Una suggestione di cui si è vagheggiato anche in precedenza, ma questa volta la situazione ha raggiunto picchi di assurdità: come si può immaginare di fare fuoco e fiamme per accelerare il defenestramento degli assessori ‘tecnici’ per poi rifiutarsi di entrare nella nuova giunta ‘politica’? Se il segno della decenza lo si era già oltrepassato con il tradimento dell’accordo con il Patto Civico, ora si sta andando oltre, anche rispetto alla sensibilità politica degli stessi consiglieri festiani (se non di tutti almeno di qualcuno). Sarebbe l’unico modo per salvare la sindaca (e i suoi 6 consiglieri del gruppo Siamo Avellino) dall’abbraccio soffocante dell’ex sindaco Festa (un abbraccio dal quale si era voluta tirare fuori, dimettendosi in tempi non sospetti, la consigliera di Siamo Avellino Antonella Coppola). L’alternativa sarebbero le dimissioni (per sfiancamento) della stessa Nargi. Meno plausibile invece la mozione di sfiducia dei gruppi festiani, che così si accollerebbero una responsabilità diretta e palese nella caduta dell’amministrazione e rischierebbero di pagarla sul fronte del consenso popolare.

Mentre scriviamo queste righe le trattative tra Nargi e i festiani sono ancora in corso. Domani mattina (27 dicembre) ci sarebbero le ultime ore utili per trovare la quadra prima di andare in consiglio comunale: nel pomeriggio, alle 16:30, ci sarà la prima convocazione, ma l’Assise potrebbe saltare per mancanza del numero legale. Si slitterebbe così al giorno dopo (la seconda convocazione è alle 9 del 28 dicembre), guadagnando ancora qualche ora per l’accordo. Se neanche questo dovesse bastare la sindaca si andrebbe a sedere ai banchi di governo con soli due assessori in carica: la vicesindaca Marianna Mazza e Alessandro Scaletti (Bilancio).

Intanto il cambio di marcia della sindaca Nargi, decisa ad opporre una resistenza inedita alle pretese festiane, potrebbe essere dettato proprio dalla consapevolezza che non è poi così impossibile pensare ad una crepa in quel fronte, fino ad oggi considerato granitico, delle due liste Davvero e Viva la Libertà. Una situazione talmente delicata che anche la seconda convocazione del consiglio comunale potrebbe saltare, rimandando così al 2025 la risoluzione di una crisi arrivata al suo culmine: sarà ‘fase due’ o sarà qualcosa di veramente nuovo.



Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here