La startup irpina Hearth accelera con Newchip e vola in Texas – IL CIRIACO

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La startup irpina Hearth continua il suo percorso di crescita e ottiene un nuovo riconoscimento internazionale. Questa volta arriva direttamente dagli Stati Uniti, patria delle startup e degli investimenti in questo settore, dove l’acceleratore d’impresa Newchip ha deciso di puntare sul progetto irpino. Su circa 800 startup in gara, Hearth è stata infatti selezionata tra le prime 50 e volerà (in maniera virtuale) in Texas.

Una grande opportunità che vedrà la startup irpina inserita in un percorso di accelerazione della durata di sei mesi che avrà come obiettivo primario, oltre all’ottimizzazione e perfezionamento del progetto, la raccolta fondi necessaria a far crescere ulteriormente il progetto.

I mentor ed esperti dell’acceleratore Newchip affiancheranno infatti il team di Hearth durante tutto l’arco delle 24 settimane previste per supportare la crescita e preparazione della startup in vari campi: dallo sviluppo tecnologico-digitale, alla strategia di mercato, analisi marketing e pianificazione finanziaria, per riuscire a concludere il round di investimento previsto che va da un minimo di 500 mila fino a un massimo di 10 milioni di dollari.

Si tratta, come dicevamo, dell’ennesimo riconoscimento per Hearth, questa volta al di fuori dell’Europa, dopo che la startup era risultata aggiudicataria, nei mesi scorsi, di due bandi POR-FESR della Regione Campania, oltre che i premi e riconoscimenti ottenuti nel corso di vari eventi e competition tra startup tra cui il premio SMAU assegnato due anni fa al Comune di Avellino. Ma il riconoscimento ottenuto da parte della statunitense Newchip è un valore aggiunto anche per tutta la provincia perché Hearth sarà la prima startup irpina ad accedere ad un percorso di formazione negli Stati Uniti d’America.

«È sicuramente una bella sensazione esser stati scelti da un acceleratore oltreoceano per un percorso fondamentale per Hearth, è vero, ma sono ancora molte le sfide da affrontare prima di poter annunciare di aver raggiunto un vero risultato», spiega Massimiliano Imbimbo, neo-trentenne CEO e Founder di Hearth. «E’ non solo un onore e un privilegio poter rappresentare l’Irpinia in una realtà così importante e internazionale, ma abbiamo anche la responsabilità di dimostrare quanto i nostri territori, le aree interne, ed il Sud Italia possano rappresentare un trampolino di lancio non inferiore rispetto ad altri territori in cui l’innovazione e l’ecosistema startup hanno messo radici da più tempo – sottolinea Imbimbo. È il riscatto del sud, è una responsabilità che ci assumiamo nel dimostrare che le opportunità in un mondo ormai iperconnesso possono crearsi anche nel proprio territorio di origine, restando vicini agli affetti non solo familiari, ma del territorio tutto. Sinceramente non riesco a trovare una storia migliore per concludere il nostro anno “peggiore”, sperando che anche il Covid si allontani con il nuovo anno facendo rinascere finalmente come meritano i nostri territori», conclude Imbimbo.

Hearth è una startup di valorizzazione dei territori e patrimoni nascosti.

Sfruttando l’elemento tecnologico e del digital, cerchiamo di raccordare su un’unica piattaforma tutti gli attori principali del territorio (Comuni, Associazioni di promozione, promotori e imprese), al fine di costituire un unico strumento di destination management che possa ridare agli utenti finali un flusso di dati e informazioni continue per prima organizzare, e poi fruire, dell’intera esperienza di viaggio.

Nata da un’intuizione di Massimiliano Imbimbo, Hearth ha come mission e obiettivo la valorizzazione dei territori e patrimoni nascosti, con l’intento principale di promuovere e consolidare l’offerta turistica e culturale italiana.

Secondo recenti studi il 90% dell’Italia rientra infatti nella cosiddetta “Patria dei patrimoni invisibili”, territori con potenzialità turistiche importanti ma sostanzialmente sconosciuti.

Questo problema, accentuato dalla frammentazione delle informazioni in rete e soprattutto dalla mancanza di sinergie tra i vari stakeholders territoriali (Comuni, Associazioni di promozione, promotori e imprese), rappresenta spesso un ostacolo insormontabile per lo sviluppo dell’offerta turistica delle destinazioni minori.

Sfruttando l’elemento tecnologico e del digitale, Hearth ha elaborato una soluzione che raccorda su un’unica piattaforma tutti gli attori principali del territorio, costituendo di fatto un unico strumento di destination management che consente al viaggiatore di consultare un flusso di dati e informazioni continue per semplificare e rendere più agevole l’organizzazione prima, e la fruizione poi dell’intera esperienza di viaggio.

Il significato della parola Hearth va ben al di sopra dell’unione delle parole “Heart” (cuore) e “Earth” (Terra), e quindi l’amore per il proprio territorio.
In inglese infatti la parola “Hearth” si traduce con “focolare”, quello domestico, della Dea Vesta, protettrice di tradizioni, storia, affetti e valori, ma soprattutto è il fuoco simbolico della conoscenza e della luce, che permette di ridare valore alle cose nascoste che attendono soltanto un po’ di luce.

Massimiliano Imbimbo è da poco anche il Direttore Operativo di Incubatore SEI, il neo-nato primo incubatore d’impresa d’Irpinia che ha inoltre lanciato da poco una call per idee che consentirà, a chiunque abbia un progetto imprenditoriale o di startup, di esser seguito in un percorso di circa 8 mesi del valore di 25.000€ e con premi ulteriori in denaro e servizi, in maniera totalmente gratuita.

Per maggiori informazioni:

Hearth: www.hearth.travel
Call Incubatore SEI: www.incubatoresei.it/demetra



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