L’analisi – Coraggio e qualità, fallito l’esame di maturità

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L’Avellino cade sul campo del Crotone e torna dalla Scida a mani vuote e con nuovi punti interrogativi sul groppone. I lupi falliscono l’esame di maturità e ripiombano in quel limbo che sembrava abbandonato dopo i risultati (e le prestazioni) delle ultime settimane. I timori della vigilia, differenza di valori rispetto al Crotone, si sono rilevati fondati sul campo, ancor di più in termini di coraggio e qualità.

Coraggio. Lerda ha lanciato fin da subito un chiaro messaggio di forza lanciando dal primo minuto il tridente pesante in avanti più Tribuzzi in mezzo al campo. L’opposto di Taurino che in nome dell’equilibrio è rimasto più accorto preferendo anche Micovschi a Ceccarelli. Il giochino ha retto fino al rigore, procurato con scaltrezza dal vivacissimo Kargbo, poi la squadra si è arenata quasi rassegnandosi alla sconfitta. Con i cambi, ancora tardivi e poco propensi all’arrembaggio se non nel finale, che non hanno inciso come troppe volte in questo avvio di campionato.

Qualità. Come riconosciuto dallo stesso trainer leccese nel dopogara, la differenza qualitativa è stata netta. Il Crotone ha gestito la gara a proprio piacimento, rendendosi pericoloso a ogni minima accelerazione. L’Avellino ha provato a rimanere a galla ma ogni iniziativa è andata sfumando, con degli errori in fase di costruzione davvero imbarazzanti. Il risultato è stato la logica conseguenza di tutto ciò, con i biancoverdi che collezionano il quarto ko consecutivo in trasferta, restando anche per la quarta volta senza reti in questo avvio di torneo.

Numeri impietosi che devono far riflettere. L’esame di maturità è stato fallito, i sogni di gloria accantonati da un pezzo. Per favore però, non abbandoniamoci alla mediocrità. Il pubblico biancoverde, ancora una volta ieri migliore in campo per distacco, non lo merita davvero.



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