Sarà l’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia ad inaugurare il primo maggio l’anno giubilare di Sant’Ippolisto con l’apertura della Porta Santa presso la chiesa di Sant’Ippolisto ad Atripalda, la celebrazione eucaristica e l’adorazione delle reliquie. E’ don Luca Monti, parroco di Sant’Ippolisto, a ricordare come “Sant’Ippolisto, primo evangelizzatore della chiesa cristiana, fu ucciso proprio il primo maggio del 303 ed è seppellito insieme ai martiri cristiani nello Specus Martirum. Questa celebrazione dei 1720° anniversario anni diventa l’occasione per riprendere in mano questa storia che segna il cammino della chiesa e sensibilizzare la coscienza dei credenti sul tema della persecuzione dei cristiani, un tema ancora fortemente attuale. Sapere che veniamo da una storia di fedeltà e passione non può che fare bene, ci aiuta a recuperare le nostre radici. Il suo esempio è il segno di uno stile di vita che deve insegnare il valore dell’accoglienza. A salvarci può essere solo il senso di comunità. Il giubileo legato a Sant’Ippolisto si intreccia con i 900 anni dalla fondazione di Montevergine, San Guglielmo avrebbe trovato l’ispirazione per recarsi sul monte Partenio e fondare il santuario, dopo aver pregato sulle tombe di Sant’Ippolisto e dei primi martiri”
Le celebrazioni proseguiranno il 29 aprile con l’adorazione eucaristica e la liturgia penitenziale, in preparazione al Giubileo per la grazia dell’indulgenza. Il 30 aprile, intanto, la vita di Ippolisto rivive in musica con “Storia di un vinto vincitore”, concerto a cura del Pontificio Seminario Campano Interreggionale di Posillipo, al pianoforte Enrico Venezia.
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