Aveva una grande passione. Forse unica: quella per il lupo e per i colori biancoverdi. Grande come la sua stazza che non passava inosservata. Bartolomeo era un grande tifoso dell’Avellino Calcio. Un tifoso silenzioso. Uno di quei tifosi felici quando potevano andare alla partita e sostenere i giocatori in campo per novanta minuti. E basta. Il resto non contava nulla. Il giorno della partita era una festa da condividere con il suo gruppetto pronto a partire con sciarpa e giubbino biancoverde da Sorbo Serpico e Salza Irpina e raggiungere il Partenio. La sua casa per novanta minuti. Faceva parte di quella schiera di tifosi che sottoscriveva ogni anno l’abbonamento a scatola chiusa. I commenti inutili sul nome di chi doveva far gol o di chi avrebbe dovuto occupare la panchina biancoverde li lasciava agli altri.
Un colosso di bontà e di simpatia che si fermava a parlare con tutti e se c’era un buon bicchier di vino e qualche scusa per far festa in paese meglio ancora. Lascia i suoi amici e quanti lo volevano bene mentre il suo lupo è fermo da tempo. Un male improvviso lo ha portato via dalla sua passione e da quanti conoscevano la sua inimitabile andatura lenta e pesante. Negli amici di calcio che ricorderanno ancora il suo proverbiale: “Quist’anno secondo me ci salvammo!” lascia un grande vuoto ora che tutto riprenderà. Il popolo biancoverde perde un altro grande tifoso. Che la terra ti sia lieve Bartolomeo.