Le località termali italiane per curare il sistema respiratorio

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di Rossella Briganti e Caterina Caristo

Vuoi programmare un soggiorno tutta salute in una località termale? È la scelta ideale se soffri di patologie croniche o recidivanti all’apparato respiratorio tipo riniti (allergiche o vasomotorie), sinusiti, bronchiectasie (la dilatazione abnorme dei bronchi), faringotonsilliti, bpco (broncopneumopatia cronico-ostruttiva), bronchiti…
Irrigazioni nasali e aerosol a base di acqua sulfurea sono un toccasana per il sistema respiratorio. Così come l’aria di montagna e le terapie in grotta. Ecco delle esperienze da provare in Italia. 

In Valle Aurina a respirare l’aria pura

C’è un posto in Italia dove si respira davvero a pieni polmoni, perché l’aria è salubre e pulitissima. Stiamo parlando della valle del Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina (BZ), tra i 1.000 e i 3.500 metri, un territorio boscoso e ricchissimo di acqua (120 sorgenti, 35 laghi alpini, 10 cascate), al confine con l’Austria. Qui chi soffre di asma, allergie, bronchiti può regalarsi un trekking speciale, seguendo una sorta di “via del respiro”, verso il biotopo Wieser Werfer, un luogo magico, totalmente incontaminato, a 2.000 metri, raggiungibile in un paio d’ore di cammino (è alla portata dei più, si parte dal parcheggio fondovalle di Casere a 1.600 m). Il periodo giusto per dedicarsi a queste passeggiate va da maggio a ottobre, perché d’inverno i sentieri non sono praticabili (per maggiori informazioni e se si desidera prenotare una guida, Ass. Turistica Valle Aurina, tel. 0474-671136).

288786Ma l’aria buona non si respira solo in alta montagna, anche sotto terra. Nelle antiche gallerie del Centro Climatico di Predoi, presso l’omonima miniera di rame dismessa (foto qui in alto, a destra), a 1.100 metri, all’interno della montagna, chi soffre di disturbi respiratori può ritemprarsi grazie a un’aria priva di allergeni. «Bastano una decina di sedute da un paio di ore ciascuna (entrata, permanenza e uscita comprese), per avvertire benefici utili a contrastare asma, allergie, sinusiti croniche», spiega il dottor Vincenzo Di Spazio, esperto di speleoterapia, una branca della medicina preventiva che consiste, appunto, nella permanenza statica e dinamica in grotte o miniere dismesse, in cui le condizioni microclimatiche sono tali da offrire vantaggi antinfiammatori e mucolitici.
Che cosa si fa nella grotta? Semplicemente si respira. Gli addetti presenti riforniscono le persone di coperte e bevande calde. Ci si accomoda in poltrona e poi, relax: c’è chi legge, chi medita, chi ascolta musica… Insomma, per un paio d’ore non si può fare altro che prendersi cura di se stessi e volersi bene.
Per info all’accesso al Centro climatico di Predoi, tel. 0474- 654298 e su ahrntal.com/it/vacanza-in-valle-aurina.html.

Al mare, in collina e sui monti

È l’Emilia Romagna la regione a vocazione termale per eccellenza, con i suoi 23 centri che punteggiano tutta la regione. Collaborando con le Apt territoriali, il Coter (Consorzio del circuito termale dell’Emilia Romagna) è in grado di rispondere a ogni esigenza sanitaria, con pacchetti vantaggiosi adatti a tutte le tasche.

Puoi scegliere se compiere il tuo viaggio immersivo nel caldo abbraccio di acque purissime tra le mille attrazioni della costa romagnola (Terme di Punta Marina, di Cervia, di Rimini e di Riccione), sulle dolci colline parmensi (Terme di Tabiano o di Salsomaggiore) o tra le cime dell’Appenino Tosco-Emiliano, dove si trova Bagno di Romagna, splendida località lambita dalle foreste casentinesi, costeggiata da laghetti e vicina al Monte Fumaiolo (1265 m. di altitudine), culla della sorgente del Tevere.

E se abiti a Milano e hai un budget mini (niente hotel, per intenderci) sappi che a un’ora e un quarto di auto puoi usufruire delle cure convenzionate a Monticelli Terme, appena fuori Parma.
Per info, chiama il numero verde del Coter: 800-888850.

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Nel centro di Merano si vince la resistenza agli antibiotici

Sgorga dal monte San Vigilio, a 1500 metri di altitudine, e viene convogliata grazie a un tunnel sotterraneo. È l’acqua oligominerale fluorata e debolmente radioattiva delle Terme di Merano, che lo scorso giugno hanno ottenuto la certificazione EarthCheck, come primo stabilimento termale al mondo sostenibile e completamente plastic free. Unica per composizione, quest’acqua presenta delle tracce di radon, un gas prodotto dal decadimento dell’uranio nascosto nelle rocce dolomitiche. «L’aggettivo radioattiva non deve spaventare. Anzi, è proprio questa piccola percentuale di radon che rende l’acqua termale di Merano efficace nel curare le affezioni dell’albero respiratorio», esordisce il dottor Salvatore Lo Cunsolo, direttore sanitario delle Terme di Merano.

«Il radon agisce in tre modi: migliora le difese immunitarie locali, a livello delle mucose respiratorie, ottimizza la clearance mucociliare (il sistema di “autolavaggio” delle mucose stesse) e normalizza la quantità e la qualità del muco». C’è poi un’importante scoperta fatta nel 2020 dal Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Milano e pubblicata sull’European Review for Medical and Pharmacological Sciences. Dimostra che le inalazioni con quest’acqua di montagna indeboliscono lo scudo protettivo (il cosiddetto biofilm) che consente ai batteri di resistere agli antibiotici. «L’allarmante fenomeno dell’antibioticoresistenza è, infatti, dovuto al fatto che streptococchi, stafilococchi e pneumococchi formano questa invisibile corazza, impenetrabile dalle molecole farmacologiche», prosegue Lo Cunsolo. «Ma l’acqua termale di Merano riesce a indebolirla rendendo i batteri molto più sensibili all’azione degli antibiotici».

Non solo sulfurea: le altre acque super efficaci

Per naso, gola, bronchi e polmoni l’acqua sulfurea resta la regina incontrastata. «Può però accadere che in alcuni soggetti delicati, come i bambini piccoli che vanno alle terme per curare adenoiditi, tonsilliti o bronchiti ricorrenti, l’azione dell’idrogeno solforato (il gas biologicamente attivo sprigionato dallo zolfo) risulti troppo forte, finendo per creare broncocostrizione, con la fastidiosa sensazione di “fame d’aria”», avverte il dottor Franco Furia, idrologo del Circuito della Salute (centro polispecialistico bolognese) e del complesso termale appartenente al gruppo del professor Monti, tra cui le terme Felsinee, quelle di San Petronio e di San Luca a Bologna, le Terme di Porretta, l’Acquabios di Minerbio e il Villaggio della Salute Più a Castel San Pietro.

«In questo caso è importante scegliere per le cure inalatorie dei bimbi altri tipi di acqua termale, come quelle bicarbonate e salsobromoiodiche che hanno sulle mucose un’azione più delicata. Come, per esempio, l’acqua bicarbonato-solfato-calcica delle Terme di San Luca, fiore all’occhiello del cosiddetto “mare termale bolognese”».

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