E’ stato l’arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, monsignor Pasquale Cascio, a sintetizzare nel suo intervento le “tre paure” che vivono gli abitanti dell’Alta Irpinia. Lo ha fatto nel corso dell’incontro promosso dal Prefetto di Avellino, Rossana Riflesso (l’Osservatorio sullo stato della provincia ha fatto tappa a Cassano Irpino, dopo quella di Aquilonia)- e che, assieme ai vertici delle Forze dell’Ordine, sta ascoltando i territori e le comunità attraverso i sindaci e le associazioni.
Il vescovo Cascio ha indicato le tre paure: la prima, quelle di rimanere sempre più soli, a causa dello spopolamento che svuota i paesi. La seconda: essere dimenticati dallo Stato. La terza: «La paura che la nostra voce sia fuori dal coro, della grande economia, della politica. Perché, anche se viene espresso qualche nostro rappresentante, prende il volo e dimentica il nido da dove è partito.
Una prima risposta è arrivata dal prefetto stesso, quando ha assicurato che queste terre, l’Irpinia, non sono fuori dagli interessi dei livelli più alti.
Entrando nello specifico dei lavori dell’Osservatorio, il prefetto ha anche ricordato come quest’area in particolare non sia aggredita da numeri importanti in tema di criminalità «anche se – ha sottolineato – per evitare fraintendimenti, fosse anche un solo caso, non sarebbe mai sottovalutato».
Al tavolo presenti i vertici delle forze dell’ordine, il presidente della Provincia e sindaco di Montella, con i sindaci di Cassano Irpino, Bagnoli Irpino, Montemarano, Nusco e Volturara Irpina. Tutti hanno rappresentato le criticità di questo territorio e nei propri ambiti comunali, ma anche le risorse e le energie che meglio possono confluire in uno sviluppo armonico e complessivo.
Il prefetto ha ricordato che lo scopo dell’Osservatorio è raccogliere le indicazioni emerse per poter essere, la Prefettura, eventuale strumento di raccordo con il Governo o con la Regione, a seconda delle esigenze e delle possibilità.