Le promesse della memoria nella letteratura del Sud, Fasciano racconta Dante Troisi

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Un pastore del Sud, la partenza forzata per la Seconda guerra mondiale, l’amore per la propria terra e il desiderio di ritornare alle proprie origini. La storia di Romolo Di Meo, protagonista del romanzo “La promessa” di Gianlivio Fasciano (Iod Edizioni), racconta la storia del Meridione che ancora oggi lotta contro le piaghe dello spopolamento, dell’impoverimento, della mancanza di lavoro.

Una storia, quella di Gianlivio Fasciano, che attraverserà il Sud in un lungo tour letterario.

Dal Molise alla Sicilia, quasi una transumanza tra prosa e poesia, tra tratturi, mulattiere, sentieri percorsi da pastori, contadini e scrittori, come Carlo Levi ed Elio Vittorini.

Affiancato da critici letterari, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni territoriali, Gianlivio Fasciano presenterà il romanzo “La promessa” in un collegamento con le opere più rappresentative degli autori scelti delle regioni di volta in volta attraversate.

Un’occasione di narrazione tra storie di tradizione contadina, filastrocche e gastronomia, che coinvolgerà anche giovani studenti in un percorso geoletterario alla riscoperta della memoria regionale e delle proprie radici.

Lunedì 17 aprile presso la sede della sala consiliare del Comune di Montella, si terrà il secondo incontro de “Le promesse della memoria nella letteratura del Sud”, si discuterà dell’esempio di Dante Troisi, insigne giurista e scrittore irpino. “Un giudice vero” che con il suo esempio è riuscito a spiegare nel suo diario pubblicato nel 1955, lo stretto rapporto tra legge e morale. Ne parlerà Gianlivio Fasciano in un dialogo con la professoressa Antonella Prudente del IISS Rinaldo D’Aquino.

L’evento ha avuto il patrocinio della Provincia di Avellino, dei Comuni di Montella, Nusco e Bagnoli Irpino.


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