Una riflessione a tutto campo sull’editoria contemporanea e sulla progettazione culturale nel Mezzogiorno. E’ il senso del confronto con Lea Iandiorio, ideatrice del progetto Ex Libris, vero esperimento letterario quando la Rete non si era ancora affermata, poi per sedici anni tra le protagoniste della Scuola Holden. L’appuntamento è per venerdì 27 maggio, alle 17, alla Biblioteca Provinciale, nell’ambito della rassegna “Conversazioni in Irpinia” coordinata da Franco Festa ed Emilia Cirillo. “Ho seguito il primo corso della Scuola ideata da Baricco – ricorda Lea Iandiorio – certamente ho imparato a leggere la complessità, ho acquisito una visione a 360° della cultura, ho appreso la bellezza della multidisciplinarità, della possibilità di fondere il pop e il classico. E’ questo che mi porto dentro dopo 16 anni di Scuola Holden”. Sottolinea come “Oggi mi occupo di contrasto alla povertà educativa attraverso progetti di innovazione culturale, dalle nuove metodologie stem alla valorizzazione della lettura. In un momento storico come questo contrasto alla povertà educativa significa non solo attenzione alle fasce sociali più disagiate ma avvicinare alla lettura anche i giovani, che hanno perso il contatto con i libri”. E sulle difficoltà di fare editoria nel Mezzogiorno “Riguarda non solo il Mezzogiorno, sono nate diverse case editrici al Sud e in Campania, ci sono esperienze interessanti. Quello che è difficile è fare cultura ovunque, soprattutto dopo il duro colpo del Covid. E’ anche un problema di un mercato che è ormai sovraccarico, non si possono pubblicare tanti libri per una popolazione come quella italiana che legge pochissimo. E’ chiaro che è un’industria che ha bisogno di un cambiamento radicale per andare avanti”. E sulle nuove tecnologie “Non mi sento di demonizzarle, è semplicemente un’altra opportunità che abbiamo per comunicare. Certo, non possiamo immaginare che sia lo strumento per avvicinare i giovani alla lettura, leggere è impegnativo mentre i social abituano alla brevità e alla velocità. Invece, diventa fondamentale fare sì che i libri siano sempre più presenti, istituendo un’ora di lettura o facendo sì che la lettura diventi una materia trasversale. E’ chiaro che più la gente legge, più impara a ragionare in maniera autonoma”. Inevitabile il riferimento al panorama culturale irpino “Vivo da anni a Torino ma seguo con attenzione le tante associazioni presenti sul territorio, in particolare le comunità poetiche nate in terra irpinia ma l’impressione è che per il resto sia tutto un po’ fermo ma con tante spinte e potenzialità che possono concretizzarsi in progetti importanti”. Un legame, quello con l’Irpinia, evidente anche nella scelta di far rivivere in Rete il progetto Exlibrisventi, “L’idea è nata dal desiderio di mettere on line i contenuti dei primi Ex Libris perché ne restasse tracce. Di qui la sfida di continuare quel progetto, valorizzando voci fuori dal coro, un po’ hindie potremmo dire. Proprio attraverso questa rete ho potuto constatare le tante belle intelligenze presenti sul territorio, molte delle quali costrette a lasciare la propria terra”.
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