Lega Pro, ecco perché non ha senso ricominciare – IL CIRIACO

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Il prossimo 7 maggio si terrà la tanto attesa assemblea della Lega Pro, dalla quale dovrebbe emergere una proposta definitiva sulla ripresa o meno del campionato da sottoporre al Consiglio Federale.
In attesa di un responso in tal senso, è doveroso sottolineare quanto sarebbe inopportuno, allo stato attuale, ricominciare il campionato di Serie C.

A dispetto della Serie A, i club della terza lega non hanno la forza di poter andare avanti in condizioni del genere, questo per vari motivi. In primis, non avendo diritti tv da cui attingere, sono fondamentali gli introiti dei botteghini, che in questa fase verrebbero, per forza di cose, a mancare. Ma soprattutto le società di Lega Pro vanno avanti grazie agli investimenti dei proprietari, che sono solitamente imprenditori. In una fase in cui l’emergenza coronavirus ha intaccato l’economia un po’ in tutti i settori, per le proprietà di calcio continuare ad investire sulla squadra diventa secondario rispetto al portare avanti le aziende che hanno creato la loro fortuna.
Oltre a ciò c’è anche la questione sponsor: proprio per le motivazioni di cui sopra, diversi accordi di sponsorizzazione potrebbero venir meno in questa fase, o difficilmente comunque se ne aggiungerebbero di nuovi.

Al di là dei danni economici, che restano comunque elementi fondamentali nell’argomentazione volta a non far riprendere il campionato di Lega Pro, c’è la questione primaria, ovvero quella della tutela della salute. Gli stessi medici sociali dei club, infatti, in collegamento con il presidente Francesco Ghirelli, nei giorni scorsi hanno fortemente sostenuto come non ci siano le condizioni per riprendere in totale sicurezza (QUI I DETTAGLI). Dunque tutto, ad oggi, farebbe protendere per una non ripresa della Lega Pro, e sembrerebbe infatti si stia procedendo verso questa soluzione.

C’è da risolvere poi, ovviamente, anche l’annosa questione di promozioni e, soprattutto, retrocessioni. Per ciò che riguarda le squadre che dovranno salire in Serie B, si starebbe pensando far salire le tre squadre che allo stop occupavano le prime posizioni in classifica dei rispettivi gironi. Per la quarta squadra, invece, bisognerebbe escogitare una modalità di analisi per assicurare che a salire sia la migliore delle seconde, ma chi di dovere non faticherà a trovarlo, senza dunque a ricorrere a estrazioni del Lotto et similia.

Più complicata la questione retrocessioni, anche in virtù di una possibile modifica dell’assetto della stessa Lega Pro, che potrebbe riprendere con molte meno squadre, dando così vita ad una serie semi professionistica intermedia tra lei e la Serie D.

Ci sarà modo per venire a capo di queste situazioni. L’unica soluzione per far ripartire immediatamente il campionato di Lega Pro sarebbe quella di trovare un tesoretto da distribuire tra le società per far sì che possano affrontare tutte le spese fino a fine campionato. Resterebbe, anche in questa remota ipotesi, la questione sanitaria da risolvere. Sembra sempre più chiaro quindi che il campionato vada fermato, con buona pace dei calciofili, che potrebbero però iniziare a sperare in una ripresa a settembre in totale tranquillità e senza il rischio di nuove interruzioni.



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