L’eredità romantica di Cesare Uva, un bicentenario di arte e identità – Corriere dell’Irpinia

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Rosa Bianco

L’evento tenutosi ieri pomeriggio h 18,30 al Circolo della Stampa di Avellino ha rappresentato un’emozionante celebrazione dell’arte romantica di Cesare Uva, in occasione del bicentenario della sua nascita. La “Presentazione della Mostra d’arte & della guida: <<L’efficacia espressiva di Cesare Uva>>” ha saputo coniugare memoria storica, passione artistica e approfondimento critico, grazie alla dedizione del Centro di ricerca “Basilio Orga” e la collaborazione con il Circolo Culturale “Francesco Solimena” e numerose associazioni culturali impegnate a valorizzare il patrimonio artistico locale.

Antonio Carpentieri ha condotto la serata con la sensibilità di uno storico capace di rievocare le radici culturali dell’artista, mentre l’introduzione di Don Gerardo Capaldo ha risuonato come un caloroso invito a riscoprire l’importanza di Cesare Uva nel panorama artistico dell’Ottocento. I saluti di personalità locali come Francesco Roselli, Giuseppe D’Amore, Luca Nacca e Gerardo Troncone hanno testimoniato il vivo legame tra l’arte di Uva e la comunità irpina.

Uno dei momenti più intensi della serata è stato certamente l’intermezzo poetico curato da Francesco Iannaccone, che ha recitato celebri poesie napoletane di Eduardo De Filippo, Pupella Maggio e Totò. Con il suo talento interpretativo, Iannaccone ha arricchito l’evento di un’atmosfera profondamente emozionale, rendendo omaggio alla cultura partenopea di cui Cesare Uva stesso è stato portavoce attraverso le sue tele.

Angelo Cutolo, esperto di storia locale, ha introdotto la guida della mostra con competenza e passione, sottolineando l’importanza di un’analisi strutturata e sensibile dell’opera di Uva. Stefano Orga, ideatore e curatore della mostra, ha chiuso la serata con una riflessione critica sull’opera esposta il “Paesaggio Sorrentino” del 1860, uno degli oli più emblematici di Uva, capace di trasmettere l’intramontabile armonia tra uomo e natura. L’ evento, quindi, ha incarnato non solo una celebrazione, ma una vera e propria esperienza estetica, che ha permesso di approfondire il dialogo tra passato e presente, tra storia e identità locale. Come scriveva Walter Benjamin, “L’autentico storico è colui che sa ricreare nel presente una memoria viva del passato” – un ideale che l’evento ha saputo rendere con successo.

Stefano Orga ha annunciato, altresì, la prossima Mostra dal titolo: L’efficacia espressiva di Cesare Uva –

Cesare Uva (1824-1886) è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi e scene di vita rurale, specialmente ambientati nella sua terra natale, la Campania. Nato ad Avellino, Uva si formò artisticamente a Napoli, dove entrò in contatto con il vivace ambiente artistico locale dell’Ottocento, dominato dalla Scuola di Posillipo, famosa per la pittura di paesaggio.

Le opere di Cesare Uva si distinguono per la sensibilità con cui raffigurava la campagna campana, rappresentando borghi, contadini e scene quotidiane con uno stile realistico e dettagliato. Usava spesso colori caldi e una pennellata delicata che donavano un’atmosfera intima e nostalgica alle sue tele. Tra le sue opere più note si trovano vedute delle coste e dei paesaggi montani dell’Irpinia, oltre a scene che raccontano la vita semplice delle comunità rurali del Sud Italia.

Oggi, i dipinti di Cesare Uva sono apprezzati come testimonianza storica e culturale della Campania ottocentesca e si trovano sia in collezioni private sia in musei italiani, dove contribuiscono a mantenere viva la memoria dell’arte paesaggistica dell’epoca.

 



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