Si fa riflessione sulla centralità del dialogo tra i popoli come unico antidoto a qualsiasi forma di violenza “Lettere dal fronte”, primo libro del giornalista e scrittore avellinese Gianluca Amatucci, che prende spunto dal suo terzo monologo. Amatucci, Vicepresidente dell’Associazione Nazionale del Fante (sezione di Avellino), da sempre appassionato agli studi sulla guerra, ripercorre le vicende dei soldati italiani nella prima e seconda guerra mondiale, inserendo nel volume alcune lettere degli stessi militari. Un itinerario che arriva fino alle missive dei soldati italiani impegnati nelle missioni di pace all’estero.
Gianluca Amatucci riporta alla superficie sogni spezzati, attese interminabili della fine di una sofferenza atroce, che non si riesce ad esprimere se non con frasi semplici, dietro cui si cela un mondo, una ridda di domande a cui è impossibile dare una risposta. “Scrivetemi molto, perché desidero leggervi molto” sono le parole che si ripetono nelle varie lettere che rappresentano un disperato e accorato bisogno di vicinanza e di sostegno affettivo, nella desolata solitudine di una guerra che sembra non avere fine. Fondamentale si rivela il bisogno di non interrompere il legame con la propria famiglia e la propria terra, “l’Italia per la quale combattiamo”, pur nella sensazione di essere lasciati soli. L’autore, nelle pagine del suo libro è riuscito a racchiudere il dolore del mondo, causato dalle guerre e ci fa entrare in qualche modo nei pensieri di quegli uomini che soffrono.
Amatucci ci ricorda l’orrore di ogni guerra, ponendo l’accento sulla tragedia che coinvolse la città di Avelino con i bombardamenti del ’43. Dai soldati che non tornarono a causa degli affondamenti nel mar Egeo nel corso della Seconda Guerra Mondiale alle lettere dei bambini ucraini che chiedono a gran voce che cessi l’orrore della guerra che insanguina il cuore dell’Europa. Il libro sarà presentato ad Avellino venerdi 10 maggio alle 17.00 presso il Circolo della Stampa. Interverranno la giornalista Eleonora Davide, il professore Fiorentino Vecchiarelli, presidente Accademia Dogliosi, l’editore Ettore Barra, Un libro – già disponibile su Amazon, utile a raccontare cosa è stata la guerra per la nostra gente ma anche per lanciare un grido, un appello rivolto alla pace. L’intermezzo musicale sarà a cura di Paolo De Vita e Patrizia Girardi.
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