Una scelta che danneggia il territorio, dagli studenti alle famiglie fino al personale docente. Lo ribadisce con forza la comunità scolastica dell’Ic di Manocalzati nell’annunciare la scelta di ricorrere al Tar contro il piano di dimensionamento della Regione che ha letteramente smembrato l’istituto. E’ l’avvocato Almerigo Pantaleone dell’associazione dei consumatori Rete Sociale Attiva a sottolineare come “Le decisioni della Regione impongono una riorganizzazione dell’istituto sul piano educativo e organizzativo, una riorganizzazione che finisce per dimensionare fortemente il ruolo centrale svolto negli anni dall’Ic Don Milani. Alcuni plessi verranno accorpati all’IC di Atripalda, che subentrerà in tutte le scelte educative e formative con forti ripercussioni sulle famiglie e sul personale docente e amministrativo, costrette a pagare il prezzo di queste scelte nel loro quotidiano. A venire meno è il concetto della continuità scolastica, educativa e formativa”. Spiega come “confidavamo anche noi in una deroga. La scuola ha una popolazione scolastica di 500 alunni, per altri territori è stata fatta una scelta in questa direzione, tenendo conto del fatto che parliamo comunque di aree interne, in cui la scuola è un presidio indispensabile per la sopravvivenza delle comunità. Non capiamo come mai non sia stata concessa una deroga rispetto al tetto dei 900 alunni per l’Ic di Manocalzati. Al tempo stesso ringraziamo la dirigente reggente Antonella Pappalardo per il forte sostegno che ci ha offerto. Sarà lei a depositare i primi di marzo il ricorso”
I genitori non nascondono la loro amarezza, Daniela Arena parla di una ferita per il territorio “Le parole chiave in questa vicenda sono dignità e continuità. Negli ultimi anni abbiamo visto crescere e migliorare l’offerta formativa ed educativa dell’istituto. Una scelta di qualità che ci ha premiato negli anni e aiutato a recuperare tante iscrizioni, malgrado il forte tasso di denatalità. Non dobbiamo dimenticare che il nostro istituto comprensivo non è solo Manocalzati, comprende i pless di San Potito, Parolise, Montefredene, Arcella, Candida, tutti insieme formiamo quello che è il Don Milani. E’ nell’unione tra le diverse anime delle comunità l’identità della nostra scuola. Sono stati portati avanti dei progetti di eccellenza, dalle certificazioni Cambridge ai PON nel segno di innovazione e metodologie didattiche innovative fino al concorso giornalistico Scianguetta, che da più di un ventennio è il fulcro della nostra scuola, con la partecipazione di istituti da tutta Italia. Al tempo stesso si è sempre cercato di garantire agli studenti una formazione teatrale, culturale, musicale accontentare tutti i loro bisogni. Ecco perchè diciamo no allo smembramento, vogliamo dare certezze alle famiglie e ai docenti anche per il futuro. Purrtroppo le iscrizioni diminuiscono sempre più, i bambini che nascono sanno sempre di meno, fino ad oggi siamo riusciti a rappresentare un presidio formativo di qualità sul territorio. Il timore è che il depotenziamento dell’istituto finisci per indebolire anche l’offerta formativa”
La docente Pina Guarino sottolinea come “i danni causati da questo semembramento sono incalcolabili. Tanti docenti saranno costretti a operare in realtà scolastiche differenti o avranno cattedre suddivise su più scuole, finendo nelle graduatorie degli istituti accorpati, con notevoli disagi e ripercussioni anche sull’azione educativa. Da 20 anni il nostro Istituto è un’eccellenza, grazie a progettualità all’avanguardi come il concorso che premia i migliori giornali scolastici, diventato un riferimento a livello nazionale. Le prossime scuole in cui saremo non potranno garantire continuità a eccellenze come questa, corriamo il rischio di disperdere i fondi che pure abbiamo ottenuto in questi anni. Non sappiamo se gli istituti a cui siamo stati accorpati terranno conto degli investimenti realizzati fino ad oggi. Il risultato sarà che molte famiglie sceglieranno di iscrivere i figli in altri istituti”. Ribadisce come alla Regione “Chiediamo fermamente di restare uniti, è un istituto che da circa 20 anni ha conquistato un’identità didattica e organizzativa”
Incalza anche Alessandro Peluso, anche lui tra i genitori che chiedono con forza di far sentire la loro voce “Vivo a Manocalzati da anni, uno dei miei figli è alluniversità e il secondo adesso sta concludendo le elementari. il Don Milani è sempre stato un istituto di eccellenza. Sono stato rappresentante di classe e in Consiglio d’istituto, conosco bene le dinamiche dell’istituto, in questi anni sono state attivate le progettualità più diverse, corsi Cambridge, gemellaggio con la Francia, patente europea del computer. Disgregare questa scuola significa penalizzare i nostri figli perchè significa privarli della continuità didattica, dei riferimenti che hanno nei diversi plessi, dei docenti che li hanno accompagnati nel loro percorso di crescita. Anche questo garantisce che crescano in modo sano, seguiti con competenze e amore. Ora anche noi genitori dovremo relazionarci con altri docenti, dirigenti e personale amministrativo”
Ilario Sarno, anche lui tra i genitori promotori del ricorso, spiega come “Quello che fa rabbia è che una soluzione come questa non guarda al futuro. L’anno prossimo i nostri figli cambieranno i loro insegnanti e l’anno successivo rischiano di cambiarli ancora. Non c’è alcuna progettualità a lungo termine. Non c’è rispetto per le famiglie e i nostri ragazzi”
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