l’impegno è vigilare sulle conquiste già raggiunte – Corriere dell’Irpinia

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E’ un appello a vigilare sulle conquiste già ottenute nella battaglia per i diritti quello che arriva dal confronto dedicato al volume “Siamo comete. Siamo come te”, curato da Filomena Carrella e Elvira Miranda, presentato ieri al Circolo della stampa. E’ Filomena Carrella a spiegare l’idea da cui nasce il progetto che unisce voci diverse e si fa espressione della forza del noi “Una forza che deriva dall’incontro di donne di diversa formazione, dalla ricchezza di differenti punti di vista. Una forza sottolineata dal titolo che richiama il potere della luce di illuminare l’universo”. Miranda pone l’accento sulla valenza di cui si carica la pubblicazione nel segno delle battaglie per la parità di genere “In una società che tende a isolare abbiamo scelto di restare unite. Ma ciascuno è chiamato a fare la sua parte in questa battaglia”. E ricorda gli amici e le amiche che pure hanno offerto un contributo al progetto e che oggi non ci sono più. La giornalista Carmela Maietta spiega come si tratti di un libro prezioso che ricostruisce la storia delle donne a partire da dettagli e punti di vista inconsueti. “Da queste storie – sottolinea – emerge la consapevolezza di come la libertà sia il grande dono da difendere. La cometa si fa simbolo di luce e giustizia. Oggi più che mai bisogna vigilare su conquiste e diritti”.

L’avvocato Maria Masi pone l’accento sulle tante azioni da mettere in campo in maniera sinergica tra istituzioni, scuola e associazioni “Un libro che sottolinea anche l’importanza della condivisione delle esperienze e della comunicazione, non sempre corretta e rispettosa delle storie delle donne vittime di violenza. Ecco perchè è fondamentale unire le forze, promuovere percorsi di formazione e di educazione al rispetto  e all’affettività nelle scuole che formino le nuove generazioni”. E’ quindi il giornalista Ermanno Corsi a ripercorrere le battaglie per l’emancipazione condotte dalle donne “Hanno pagato un prezzo altissimo nella storia, costrette a combattere contro poteri molteplici, a partire dalla Chiesa che ha mandato al rogo, nella stagione dell’Inquisizione, 40.000 donne. Solo nel Novecento le donne sono riuscite ad affermare la loro forza, dando prova, durante le due guerre, della loro capacità di sostituire i mariti al fronte nei più diversi settori della società, alla guida delle aziende o nei campi. Basti pensare al contributo offerto alla lotta della Resistenza con la partecipazione di oltre 130 mila donne, fino alla conquista del suffragio universale, che garantiva a tutti il diritto di voto, indipendentemente dal genere e dal censo. Neppure le quote rosa sono bastate a superare anni e anni di esclusione da determinate sfere della vita sociale e professionale, se pensiamo che fino al 1965 non era possibile per una donna diventare magistrati. Ecco perchè oggi possiamo affermare che la vita è magistra historiae e non viceversa”. Sottolinea di aver apprezzato il volume perchè si assiste ad una immedesimazione tra autrici e l’oggetto della storia, le donne diventano soggetto del racconto, illuminando il mondo in cui viviamo “Da questo libro arriva una lezione importante che ci ricorda il valore di libertà e democrazia in tempi in cui crescono populismo e sovranismo. Di qui il ruolo centrale di scuole e famiglie nella trasmissione di principi e valori”.

E’ quindi Olga Izzo, consigliera di parità della società metropolitana a porre l’accento sul crescente fenomeno delle violenza nei luoghi di lavori, dal mobbing alla violenza sessuale “Consegnare esempi di donne coraggiose significa educare alla non violenza, fenomeno che si vince solo con una forte azione culturale. le donne non devono avere paura di denunciare”. Quindi a prendere la parola sono alcune delle donne autrici del libro, da Maria Gabriella Tirri che ha dedicato il suo saggio ad Eleonora D’Arborea, capace di dare voce ai diritti delle donne, a Jiussara Alvarez che ha ricostruito la figura di Maria de Penha che combattè contro il maschilismo dominante, in una società come quella brasiliana che non tutelava le donne vittime di violenza, da Floriana Guerriero che ha ripercorso la vicenda di Emily Dickinson a Virginia Carrella e Francesca Miranda che hanno dato voce a Sofia Loren e alla scrittrice spagnola  Beatriz Bernal fino a Carmela Napolitano che ha tratteggiato Trotula De Ruggiero, prima donna medico, membro della Scuola Medica Salernitana.

A offrire il proprio contributo al volume Maria Masi, Carmela Maietta, Carmela Veneziano, Maria Gabriella Chirri, Francesca Miranda, Consiglia Carbone, Lina Capone Di Mauro, Lina De Cicco, Floriana Guerriero, Rita Aprile, Valentina de Giovanni, Angela Villa, Filomena Carrella, Elvira Miranda, Marianna Guida, Annamaria Silvestro, Filomena Menichini, Marika Vangone, Miriam Giuseppina Bianco, Anna Maria Ciuffa, Virginia Carrella, Jussara Alvarez, Emanuela Sica, Anna Bruscino, Regina Schrecker, Eliana Iuorio, Natalya Savino Kochetova.



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