“I ragazzi dovrebbero imparare a vigilare sul rispetto delle regole e della giustizia. Le regole vanno rispettate perché sono giuste e quando non si rispettano viene violata la dignità stessa dell’uomo”. Così il Procuratore Capo della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, sulla rissa violenta tra 17enni, avvenuta nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 marzo in Via De Conciliis all’ incontro con gli studenti del Convitto Nazionale di Avellino.
“Credo che la cosa più brutta di questa vicenda sia- ha aggiunto Airoma – l’indifferenza che ha circondato questo fatto, anzi in qualche modo il compiacimento, l’incoraggiamento, il riso che ha accompagnato quello che stava accadendo. L’età degli autori di queste aggressione è in diminuzione e ciò accade anche per ogni comportamento deviante come l’uso degli stupefacenti, che incomincia già tra i banchi delle scuole medie. Lo stesso vale per il bullismo, le vessazioni e la ludopatia. Sono indici di un malessere e di un disagio che i giovani provano perché respirano un’aria malsana data dal cattivo esempio degli adulti”.
«La repressione, quindi, da sola non basta, perché non servono solo le parole- ha sottolineato il Procuratore di Avellino – ma va fatta anche con gli esempi, tra i giovani di oggi si respira un’aria malsana e noi adulti siamo responsabili: quali sono i modelli che trasmettiamo loro? I giovani hanno comportamenti che rispecchiano quello che fanno degli adulti. Dobbiamo sperare che i giovani diventino sentinella della giustizia, perché spiace dirlo ma gran parte delle generazioni hanno fallito”.
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