La Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata delle Regioni. Ad emettere la sentenza sono stati gli attuali undici giudici della Corte Costituzionale. La Corte ha rilevato che “l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari”.
La Consulta si era già espressa il mese scorso in merito alla cosiddetta ‘legge Calderoli’, sottolineando – ai fini di compatibilità costituzionali – la necessità di correzioni su sette profili della stessa legge: dai Livelli essenziali di prestazione (Lep) alle aliquote sui tributi.
La Corte ha rilevato che “l’oggetto e la finalita’ del quesito non risultano chiari”: cio’ “pregiudica la possibilita’ di una scelta consapevole da parte dell’elettore”. Secondo Palazzo della Consulta, “il Referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull’autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull’articolo 116, terzo comma, della Costituzione; il che non puo’ essere oggetto di Referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale”. La sentenza sara’ depositata nei prossimi giorni.
La Corte costituzionale ha deciso sull’ammissibilità degli altri cinque Referendum. E’ quanto si legge in una nota della Consulta. In particolare saranno votate quest’anno:
- la richiesta di Referendum abrogativo denominata “Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”;
- la richiesta di Referendum abrogativo denominata “Contratto di lavoro a tutele crescenti – disciplina dei licenziamenti illegittimi”;
- la richiesta di Referendum abrogativo denominata “Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità”;
- la richiesta di Referendum abrogativo denominata “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”;
- la richiesta di Referendum abrogativo denominata “Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici”.