Forza Italia significa mettersi al Centro politico, dialogare un po’ con tutti, rifuggendo estremismo, populismo, sovranismo. Per il resto, ognuno è benvenuto.
Gli “azzurri” sono una garanzia di buon senso, di ragionevolezza. Sono diplomatici e aperti al dialogo. Forse è per questo che oggi vanno di nuovo di moda. Anche in Irpinia dove a guidare il partito provinciale c’è da qualche mese l’imprenditore Angelo Antonio D’Agostino, un tempo deputato di Scelta civica, che ora ha serrato i ranghi di Fi e lanciato la mobilitazione degli iscritti sul territorio ottenendo un significativo riscontro.
Non succede solo in Irpinia ma un po’ in tutta la Campania per effetto anche delle regionali.
Per l’ennesima volta, questa mattina, il coordinatore regionale di Fi, l’europarlamentare Fulvio Martusciello annuncia nuove adesioni: “Quattro sindaci campani e 22 consiglieri comunali. I sindaci di Atripalda (Paolo Spagnuolo ndr), Alvignano, Castelnuovo Cilento e Santa Maria la Carità hanno ufficializzato il loro ingresso nel corso di un incontro con il segretario nazionale Antonio Tajani”.
“Si conferma – continua Martusciello – la crescente capacità attrattiva di Forza Italia in Campania. Cresciamo ovunque nella regione perché i moderati si riconoscono nella figura del nostro segretario nazionale – commenta Martusciello – I quattro primi cittadini andranno a rafforzare la già nutrita pattuglia di amministratori azzurri, con l’obiettivo di consolidare la presenza del partito nelle rispettive province in vista delle prossime sfide elettorali”.
A iscriversi a Forza Italia nelle scorse settimane, incontrando Tajani a Montecitorio, era stato il consigliere regionale, capogruppo di Moderati e Riformisti, Livio Petitto: “Si sta per chiudere sotto i migliori auspici il tesseramento provinciale di Forza Italia”, ha scritto ieri in un post il consigliere regionale.
“Dopo diversi anni – ha aggiunto – ho scelto convintamente di aderire ad un partito che ha tutte le potenzialità politiche e organizzative per dispiegare sino in fondo una cultura politica centrista nel nostro Paese. Ed è per questo – ha sottolineato Petitto – che sposando il progetto di Forza Italia resto dove sono sempre stato, in uno spazio politico moderato, credibile e plurale. Chi conosce la mia storia lo sa: ho coltivato la passione per la politica sin da giovanissimo, aderendo alla Margherita e poi al Pd, quello della prima ora, quello che oggi non esiste più, quello che mi ha spinto a scegliere per anni di non avere più tessere di partito”.
In Forza Italia si ritrovano D’Agostino e Petitto, due sponsor storici dell’ex sindaco Gianluca Festa, azionisti della maggioranza nei passati cinque anni. Era stato proprio Petitto tra l’altro a far entrare Laura Nargi nel consiglio comunale di Avellino.
Da sempre moderato, ex tesserato Pd, eletto a Palazzo Santa Lucia con la lista Davvero-Animalisti, nella coalizione del governatore Vincenzo De Luca, Petitto è passato poi all’opposizione, rinunciando alla tessera dem. Ha creato in seguito un suo gruppo in cui sono confluiti i consiglieri regionali forzisti, e di cui fa parte anche Stefano Caldoro.
Alle amministrative, Petitto ha messo insieme una sua lista partecipando alla compagine elettorale di Rino Genovese, candidato sindaco di Patto Civico. Coalizione in cui si è piazzato D’Agostino, ispiratore della lista Forza Avellino, espressione di Forza Italia.
Al secondo turno, seppure in maniera informale, Patto civico ha contribuito alla vittoria della sindaca Nargi. Ma il rapporto con i festiani non è mai stato buono, di fiducia. Dopo pochi mesi la rottura si è concretizzata con il ritiro delle deleghe a Vittorio Savio, indicato assessore tecnico con il suggerimento di Patto civico.
Gerardo Melillo, consigliere di Forza Italia, Sergio Trezza e Geppino Giacobbe, di Moderati e Riformisti, e Rino Genovese di Patto civico sono passati all’opposizione di Nargi.
E allora potrebbero iscriversi tutti e quattro a Forza Italia, formando un unico gruppo in consiglio comunale. Sarebbe naturale dopo il nuovo posizionamento di Petitto. I quattro metterebbero in discussione l’egemonia partitica del Pd. E sarebbe un ulteriore passo in avanti per Forza Italia che ne guadagnerebbe in termini di agibilità politica o perlomeno di immagine, e potrebbe anche provare ad avviare una fase di ricostruzione del centrodestra, sempre che i Fratelli d’Italia siano d’accordo.
Basterebbe spiegare inoltre che il civismo non sempre paga. Se alle amministrative ha un senso, è una molla politica che fanno scattare i cittadini – potrebbe argomentare ad esempio Genovese – alle regionali a volte un simbolo serve, è utile, è necessario. Il partito è necessario per essere eletti ed è un punto di riferimento, una connessione con i vertici delle istituzioni, con gli amministratori del territorio, sindaci e consiglieri, con la base, i militanti tesserati, i cittadini. Il partito anche se liquido dà qualche chance in più, standoci dentro si è più forti.
Meglio se si tratta di moderati, una politica per tutte le stagioni.