L’Avellino piega di misura il Francavilla e ritrova il sorriso dopo il ko di Viterbo contro il Monterosi. Boccata d’ossigeno in casa biancoverde dopo una settimana burrascosa e piena di polemiche. I problemi restano ma adesso almeno si può lavorare con maggiore tranquillità, con la squadra coesa intorno al suo allenatore. Il distacco dalla vetta della classifica resta inalterato (Bari sempre a +9) ma i lupi vedono avvicinarsi il secondo posto (occupato adesso dal Catanzaro), distante ora 3 punti rispetto ai 5 della vigilia.
La gara con i pugliesi ha mostrato luci ed ombre. La nota più positiva è stata sicuramente la prestazione di Antonio Di Gaudio. L’esterno palermitano, messi da parte i contrattempi fisici che lo hanno condizionato fortemente nelle ultime settimane, ha mostrato sprazzi del suo grande talento. Costruendo, quasi dal nulla, anche la giocata che ha deciso la contesa. Con lui, Kanoute e Micovschi al top della condizione fisica, non è difficile immaginare un Avellino migliore, diverso da quello ammirato in questo complicato avvio di stagione.
Il problema principale resta quello del gol. Anche contro gli uomini di Taurino i biancoverdi non sono riusciti a concretizzare al meglio le occasioni create. Tenendo pericolosamente in vita fino agli istanti finali una gara da chiudere con grande anticipo. La sterilità offensiva (solo Picerno e Vibonese hanno fatto peggio dei lupi) rimane evidente ed è un problema che va risolto al più presto. Per evitare di lasciare altri punti pesanti per strada, come quelli che hanno condizionato le prime otto giornate degli uomini di Braglia.